IN ARRIVO I NUOVI RISTORI E INTANTO SI STUDIANO LE RIAPERTURE

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Oggi il Consiglio dei ministri darà il via libera al nuovo scostamento di bilancio da circa 40 miliardi che, dopo il passaggio parlamentare previsto insieme al DEF giovedì prossimo, andrà anche a coprire il decreto Sostegni bis per dare risposte concrete alla disperazione che abbiamo visto in piazza negli ultimi giorni. Stamane a Palazzo Chigi Draghi riceverà i partiti, a partire dal MoVimento 5 Stelle, che chiederà un forte sostegno alle imprese, tanto sul fronte dell’accesso al credito, quanto sulle misure per stimolare la domanda, a partire dalla proroga ed estensione del Superbonus al 110%. Quasi la metà dell’extra deficit che l’esecutivo si appresta a chiedere alle Camere andrà a finanziare un nuovo pacchetto di aiuti a fondo perduto per le imprese, costruito su questo schema: 20 miliardi di ristori, 15 miliardi per affrontare i costi fissi e rafforzare la liquidità delle aziende. Gli indennizzi per le attività economiche saranno parametrati su due mesi di chiusura e di fatto la dote potrebbe raddoppiare, visto che nel dl Sostegni la cifra a fondo perduto raggiungeva complessivamente gli 11 miliardi di euro. Tra le altre misure a favore delle imprese ci sono gli sgravi per le assunzioni, oltre un miliardo per riattivare i contratti a termine. La proroga della moratoria sui prestiti, il credito di imposta sugli affitti commerciali e lo stop all’Imu sui beni strumentali. Si ragiona anche sul dirottamento di 5 miliardi a favore di un fondo parallelo al Recovery Fund, per i progetti che resteranno fuori dal PNRR, in cui sono stati inseriti i progetti che possono rispettare i limiti temporali e che potrebbero quindi essere realizzati entro il 2026. Su questi 5 miliardi è ovviamente molto alta l’attenzione delle Regioni per completare le opere e le infrastrutture urgenti che sono rimaste fuori dal Recovery Plan. Il 26 e il 27 aprile, inoltre, il premier Draghi presenterà il PNRR alle Camere, prima di portarlo a Bruxelles, cosa che ci permetterà di avere i primi 20 miliardi entro giugno. Insomma, Parlamento e Governo stanno facendo il possibile per ripartire sotto ogni punto di vista: oggi si dibatterà anche delle riaperture che probabilmente inizieranno dalla prima decade di maggio. Ma chi soffia sul fuoco è irresponsabile: ancora ieri abbiamo avuto quasi 500 morti per Covid: la cautela è d’obbligo, dobbiamo essere responsabili o rischiamo di annullare mesi di sacrifici comuni. L’opposizione con la Meloni in testa vorrebbe riaprire tutto da “subito” e Salvini che vuole cavalcare lo scontento vorrebbe riaprire subito dopo. Ci ricordiamo ancora il “aprire tutto” e “chiudere tutto” di questi improvvisatori a cosa aveva condotto all’inizio dell’epidemia dello scorso anno.