In Portogallo parte oggi la settimana di 4 giorni!

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Da oggi in Portogallo prende ufficialmente il via il progetto pilota della settimana lavorativa di 4 giorni.  Il paese è al terzo posto nella classifica degli orari di lavoro più lunghi, secondo l’OCSE. Circa il 70% dei portoghesi lavora oltre 40 ore alla settimana.

Il governo portoghese ha investito circa 350.000 euro nell’organizzazione dell’iniziativa, ma non sovvenzionerà le aziende che aderiscono. Inizialmente, solo le aziende private potranno partecipare. Un progetto simile avrà luogo successivamente nel settore pubblico. La realizzazione del test è un impegno elettorale dell’attuale governo socialista del Portogallo, eletto nel gennaio 2022.

L’esperimento, presentato a novembre,  coinvolgerà adesso 39 aziende private (alcune delle quali hanno in realtà già applicato la riduzione oraria nei mesi scorsi, ma ricevono ora il sostegno organizzativo di una squadra ministeriale ad hoc). Altre potranno unirsi nel corso del tempo, fino a novembre, mese in cui si completerà e sarà valutata questa fase sperimentale.

In particolare, in questo periodo, verrà analizzato l’impatto sulla produttività e sul benessere personale dei lavoratori e delle rispettive famiglie.

Moltissimi studi ci hanno già detto di come l’introduzione di una settimana lavorativa di quattro giorni senza perdita di stipendio sia un toccasana. Oltre a ridurre drasticamente l’impronta di carbonio, contribuirebbe anche a raggiungere gli obiettivi climatici necessari al pianeta, nonchè al miglioramento della nostra salute.

E’ ora che la settimana lavorativa di 4 giorni sia al centro del nostro dibattito politico.

Nel 1930 Keynes scriveva che nel 2030 la più grande sfida che avrebbe avuto l’umanità sarebbe stata quella di occupare il proprio tempo libero, lavorando 3 ore al giorno e favorendo così il progresso verso una società migliore e libera dal lavoro.

Oggi, grazie alla tecnologia possiamo farlo, con una soluzione concreta: ridurre la settimana lavorativa e liberare il tempo per altre attività più adatte a quella che potremmo finalmente chiamare vita.