In Svizzera si calcolano le perdite dalla chiusura dei negozi: quasi 1 miliardo al giorno

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Le perdite economiche della Svizzera dovute alla chiusura di negozi per via della pandemia COVID-19 ammontano a circa 30 miliardi di franchi (28,5 miliardi di euro). Lo si apprende dalle dichiarazioni di Ueli Maurer, capo del dipartimento federale delle Finanze.

Le misure restrittive sono state introdotte dal governo svizzero il 13 marzo e in seguito rafforzate il 16 marzo con la chiusura di tutti i negozi, salvo quelli alimentari. Allo stesso tempo, le autorità elvetiche si sono astenute dalla chiusura totale del paese con un lockdown rigoroso, come è stato fatto nelle confinanti Italia e Francia.

I negozi non di generi alimentari dunque rimangono chiusi nel Paese da sei settimane.

“Secondo gli esperti, le perdite economiche durante il lockdown ammontano a 5 miliardi di franchi a settimana. Più rinviamo la riapertura dei negozi, più costoso è per il bilancio del nostro paese”, ha affermato Maurer oggi a Berna nel corso di una conferenza stampa, trasmessa dal Consiglio federale sulla propria pagina Youtube.

Le autorità svizzere hanno deciso di avviare la graduale revoca delle misure restrittive volte a contenere la diffusione del coronavirus a partire dal 27 aprile. Già lo scorso lunedì sono stati riaperti cantieri edili con meno di dieci dipendenti ed un numero di frontalieri italiani sono tornati al lavoro nel Canton Ticino.

Secondo il governo, la Confederazione è riuscita a ridurre la diffusione del virus ed evitare il sovraffollamento negli ospedali. La revoca graduale delle restrizioni verrà effettuata in tre fasi: 27 aprile, 11 maggio e 8 giugno.