Continuerò ogni giorno a rimarcare l’importanza della rete viaria secondaria, abbandonata a sé stessa e in riferimento alla quale leggo dichiarazioni sconsolate dei dirigenti della Provincia di Potenza, secondo i quali non essendoci risorse saremo destinati ad avere ancora una viabilità da terzo mondo. Il pianto cosmico degli uffici provinciali non deve però farci scoraggiare. Ecco perché nell’ultimo Consiglio regionale, nella seduta fiume sul bilancio, ho chiesto al presidente Bardi di prendere di petto la questione delle strade provinciali. Un nervo scoperto che provoca solo disagi e pericoli.
L’altra sfida per la quale occorre farsi trovare pronti concerne la strategicità della tratta ferroviaria Potenza-Melfi-Foggia. Da sempre cerniera tra il capoluogo lucano, l’area Nord della regione e l’importantissimo nodo ferroviario della città dauna. In quest’ultima, nel giro di un anno e mezzo ci sarà l’innesto dell’alta velocità che collegherà Bari a Napoli (tempo di percorrenza circa due ore).
Ultimo ma non ultimo l’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia. La stampa locale e nazionale da qualche giorno sta evidenziando le nuove opportunità per volare proprio da Foggia, grazie anche alla compagnia aerea che si è aggiudicata il servizio per i collegamenti con Milano, Verona, Torino e Catania. La riapertura dello scalo, dopo alcuni lavori che hanno interessato la pista, rappresenterebbe un altro raggio di luce in fondo al tunnel. Potrebbe essere considerato l’aeroporto di riferimento per bacino di utenza di oltre 100mila persone, quelle che vivono nel Vulture e Alto Bradano.
Per questo motivo continuerò a sensibilizzare tutte le istituzioni competenti affinché si rendano conto anche loro delle opportunità che si possono cogliere per ridare dignità ai lucani, senza tralasciare nuove occasioni di sviluppo economico e sociale per l’intera Basilicata.


