Insomma, sarebbe colpa del reddito di cittadinanza

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santanche

Se ci sono imprenditori che non trovano persone disposte a lavorare

Questa la novità straordinaria delle ultime ore che imperversa sulla stampa e in televisione

A capo di questo urlo disperato l’ineffabile Santanchè, parlamentare sempre in prima fila quando si tratta di difendere i diritti negati degli evasori e la libertà di far pagare l’accesso giornaliero a un pezzo di spiaggia quanto lo stipendio mensile di un operaio metalmeccanico.

La portavoce di frotte di padroncini che si lamentano della pigrizia congenita delle giovani generazioni.

Che vogliono assistenza a vita per andare la mattina al bar, il pomeriggio al calcetto, la sera in discoteca.
Basta eliminare il Rdc e vedrete che arriveranno migliaia di persone disposte a mettersi in fila per fare il cameriere, il bagnino, il carpentiere.

Peccato che tutti omettano che i contratti proposti sono prevalentemente precari, i salari sono spesso da fame, le condizioni di lavoro a dir poco intermittenti e insicure.
Il reddito di cittadinanza è un ammortizzatore sociale che non ha durata eterna.
E può essere tolto se si rifiutano un certo numero di offerte di lavoro.
Lo dice la legge, che è indubbiamente perfettibile.
Evidentemente quelle proposte di cui parliamo si collocano al di sotto della soglia economica previste dal reddito.
Si tratta di lavoro pagato poco e male.

Trovatemi una persona che ha piacere a lavorare con scarse prospettive di stabilità, di sicurezza e di soddisfazione economica e poi ne parliamo.

Chi è costretto a farlo – e sono tantissimi – ha conosciuto soltanto precarietà e quasi mai un diritto.
La verità è che si vuole far passare l’idea che lo sfruttamento è meglio del reddito di cittadinanza.
Meglio i lavoretti che l’assegno.

Così teniamo bassi i salari e alti i profitti.
Non va bene.
Alzate i salari, fate i contratti, garantite condizioni accettabili e vedrete che arriveranno tanti giovani a lavorare.
Non sta scritto da nessuna

Arturo Scotto