INVIDIO I CHIAROVEGGENTI E LE LORO CERTEZZE

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Invidio le persone che hanno certezze granitiche su tutto. Io di certezze, soprattutto in questo momento politico, non ne ho.
Il futuro governo Draghi ad oggi è un grande punto di domanda. Almeno per me. Perché nonostante mille voci, indiscrezioni, commenti e valutazioni nessuno sa di preciso cosa sarà questo governo. Quale sarà il programma? Quali i ministri? Quali i partiti che lo sosterranno? E’ ancora tutto in divenire e nessuno, a parte i chiaroveggenti, possono avere le risposte.
Fondare le proprie certezze su ipotesi, più o meno solide, non è un esercizio che mi appassiona.
Che farà Draghi al governo? C’è chi assicura che farà gli interessi delle lobby e potentati vari, chi è convinto che saranno “lacrime e sangue” per i cittadini e chi invece ricorda un suo scritto di un anno fa in cui, al contrario, suggeriva di fare “debito buono” per salvare l’economia in questa fase di emergenza sanitaria ed economica. E il Mes? E la flat tax? E il reddito di cittadinanza? Al momento non si sa.
E i ministri? Saranno tecnici? Politici? Un mix? Al momento non si sa.
E quali partiti lo sosterranno? Tutti a parte la Meloni? Ma se c’è la Lega Leu si sfila? E il Pd accetterà Salvini? E il Movimento starà dentro? A quali condizioni? Oppure fuori? Al momento non si sa.
E che ruolo avrà il Movimento 5 Stelle se entrerà nel governo? Riuscirà ad incidere sulle scelte e controllerà che i soldi vengano spesi correttamente? Oppure sarà ininfluente e non potrà decidere gran che? Al momento non si sa (in gran parte dipende se i suoi voti saranno determinanti per sorreggere il governo oppure no)
E’ giusto, per una forza che rappresenta in Parlamento il 30% dei cittadini, accogliere l’appello del Presidente della Repubblica in un momento così drammatico? E a quali condizioni? O è meglio chiamarsi fuori e lasciare che siano gli altri a spendere i soldi del Recovery che il Presidente Conte con tanto impegno era riuscito a strappare all’Europa?
E come giudicheranno i cittadini l’operato del Movimento 5 Stelle? C’è chi è convinto che perderà consensi perché incoerente con la sua storia e perché il governo metterà tasse punitive per i cittadini per salvare i conti pubblici e chi invece pensa che li perderà se starà fuori da un governo chiamato a rilanciare l’economia e investire nel rilancio del Paese una quantità di risorse mai vista dal dopoguerra ad oggi. Al momento non si sa.
Eppure c’è un sacco di gente che ha già capito tutto e ha le idee chiarissime… che invidia!
Cinque giorni fa scrissi che il Movimento avrebbe dovuto stare all’opposizione. In cinque giorni però è cambiato completamente il panorama. Le aperture di Giuseppe Conte e di Beppe Grillo hanno creato un nuovo scenario e aiutano a vedere le cose anche da una prospettiva diversa.
Se cercate risposte e certezze assolute da me, mi spiace deludervi, ma non le ho. Questo per me è il momento dell’attesa. Quando Draghi, tra pochi giorni, comincerà a mettere le carte sul tavolo tutto sarà più chiaro e allora avrò gli elementi per dire la mia. Dirla ora che senso ha?
Però due certezze le ho. La prima è che il mio voto in Parlamento rispetterà la volontà che gli iscritti al Movimento esprimeranno attraverso il voto sulla piattaforma Rousseau.
La seconda è che il Movimento sta attraversando il momento più difficile della sua storia e che il rischio di spaccarsi non è mai stato tanto concreto. Spaccati perderemo la nostra forza. Perderemo tutti. E Renzi avrà vinto la sua battaglia contro di noi.