Ippica: Gadda (Iv), settore a rischio per ritardi premi Mipaaf

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La pandemia ha aggravato le già croniche difficoltà del settore ippico: i costanti ritardi registrati nel pagamento dei premi al traguardo in favore degli operatori ippici nazionali e stranieri

Da parte del Ministero rischiano di far precipitare il settore e di danneggiare l’immagine del nostro Paese, facendo definitivamente scappare gli operatori stranieri. Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura alla Camera, che depositerà una interrogazione sul tema.

“I pagamenti degli operatori italiani con fattura – spiega – sono fermi a novembre 2020 e le liquidazioni degli operatori esteri sono ancora più datate. Dobbiamo evitare che i mancati pagamenti dei premi al traguardo espongano l’Italia al rischio di espulsione dal Comitato internazionale delle Corse di Gruppo, che comporterebbe una sostanziale svalutazione dei purosangue italiani da corsa da noi allevati e una perdita di credibilità rispetto ad investitori esteri.

Questo avviene proprio a ridosso della prossima asta che presenterà sul mercato la più significativa produzione di puledri italiani. Non possiamo permetterci di pregiudicare gli investimenti nel nostro Paese da parte di operatori stranieri – con conseguente ulteriore perdita di gettito e di prestigio internazionale – né di vanificare anni di lavoro e sacrifici degli allevatori. Ho chiesto espressamente al ministero di garantire il pronto pagamento dei premi al traguardo dovuti agli operatori nazionali e stranieri e per garantire tempistiche certe anche per il futuro. Vengo da un territorio, quello di Varese, ove vi sono allevatori e professionisti leader del settore, e un ippodromo comunale inserito nei luoghi tra i più belli d’Italia”.

“Credo fermamente che questo settore debba essere sostenuto e rilanciato attraverso investimenti mirati e certezza nei pagamenti dovuti dallo Stato, perché questo significa occupazione e indotto. Altrettanto importante è dotare il comparto di una legge quadro, e confido che la proposta di legge a mia prima firma in materia di ippicoltura possa essere approvata alla Camera in prima lettura entro l’autunno”, conclude.