Jobs Act, la Corte costituzionale: “Disciplina dei licenziamenti collettivi non è illegittima”

0
12
renzi
renzi

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 7/2024, ha respinto le questioni di legittimità costituzionale degli articoli 3, primo comma, e 10 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, relativo all’attuazione del cosiddetto Jobs Act

Questo decreto ha introdotto il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti in base all’anzianità di servizio. La Corte d’appello di Napoli aveva criticato la disciplina dei licenziamenti collettivi riguardo alle conseguenze della violazione dei criteri di scelta dei lavoratori in esubero.

Il Jobs Act aveva escluso la possibilità di reintegrazione nel posto di lavoro per i “licenziamenti economici” di lavoratori assunti con contratti a tutele crescenti, prevedendo invece un indennizzo economico. La Corte costituzionale ha ritenuto che questa esclusione non violasse i criteri della legge di delega e ha sottolineato la necessità di una revisione complessiva della materia, coinvolgendo sia i regimi applicabili ai diversi datori di lavoro, sia la funzione dissuasiva dei rimedi per le diverse situazioni.

Attualmente, ai lavoratori illegittimamente licenziati durante una procedura di riduzione del personale spetta un’indennità non soggetta a contribuzione previdenziale.