Inutile controbattere che gran parte delle offerte di lavoro sono in realtà pretese di schiavitù, con compensi da fame e orari illimitati, oppure far notare che i tromboni in guerra da sempre contro il rafforzamento dei Centri per l’impiego e i navigator sono gli stessi che ora protestano perché domanda e offerta di lavoro non si incrociano.
Ma se è anche vero che in alcuni settori i giovani – e i meno giovani – non hanno più la stessa disponibilità di una volta a sgobbare, altrettanto certo è che il lavoro regolare è un miraggio, soprattutto tra gli stagionali.
L’indagine della Guardia di Finanza
A ricordarcelo, brutalmente, è un’indagine della Guardia di Finanza su appena sei strutture turistiche emiliane, dove sono saltati fuori quattrocento dipendenti (400!) con contratti non a norma.
Dunque prima di cascare nella retorica dei Briatore, dei Vissani e compagnia cantante, faremmo bene a conoscere meglio i fatti e rispettare i lavoratori che non si fanno sfruttare piuttosto che i loro sfruttatori.
Gaetano Pedullà



