LA COSTITUZIONE TRADITA

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Il grave scandalo che ha interessato le nomine dei magistrati viola l’art. 104 della Costituzione secondo cui: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.”

La Costituzione repubblicana ha previsto un organo di autogoverno, qual è il Consiglio Superiore della Magistratura, proprio per garantire l’indipendenza e l’imparzialità dei magistrati. Se questo organo, però, si è frantumato in una moltitudine di correnti e correntine, collegate ai (spesso manovrate dai) partiti politici, è di intuitiva evidenza che l’imparzialità e l’indipendenza siano solo una fievole voce che sgorga da una Costituzione disapplicata e tradita.

La prima delle riforme da fare è abolire le correnti. Il CSM non può ridursi ad un insieme di correnti l’una contro l’altra armata. Deve essere l’organo di autogoverno della Magistratura operante con l’unico, nobile scopo di assicurare imparzialità e indipendenza. Appunto come lo configurò l’Assemblea Costituente all’indomani della caduta del fascismo.

È stata tradita la Costituzione che non intendeva certo e non consente oggi che un organo di autogoverno investito di nobili e delicate funzioni degenerasse, frantumandosi, in una moltitudine di lobby.