È tempo di chiudere una saga che dura da troppo tempo. Per questo, dopo un’attenta e approfondita valutazione degli sviluppi tecnologici più avanzati disponibili e un loro esame non solo in termini di costi ma anche di emissioni e di consumo di suolo, abbiamo deciso di dotarci di un nuovo impianto per la valorizzazione energetica dei rifiuti, che produca energia e che ci consenta di raggiungere l’obiettivo ambizioso ma possibile di zero discariche.
Un termovalorizzatore a controllo pubblico da attuare con le migliori tecnologie disponibili.
Alle già robuste ragioni che ci hanno indotto a definire questo scenario, si è nel frattempo aggiunta anche la necessità di ridurre la dipendenza energetica dell’Italia, rafforzata dalla drammatica aggressione russa ai danni dell’Ucraina, e di contribuire alla riduzione dei costi dell’energia ormai divenuti insostenibili per le famiglie e per le imprese.
Il nuovo impianto da 600mila tonnellate, che intendiamo realizzare in tempi molto rapidi, ci permetterà inoltre di chiudere il TMB di Rocca Cencia, come chiedono da tempo i cittadini di quel territorio, e di abbattere del 90% l’attuale fabbisogno di discariche rendendo necessaria non più una discarica del tipo di quelle attualmente presenti sul territorio della città metropolitana.
Con questo impianto e con il piano complessivo che oggi abbiamo presentato e che comprende oltre al termovalorizzatore due biodigestori anaerobici, due impianti per la selezione ed il recupero di carta, cartone e plastica e nuovi centri di raccolta Roma potrà finalmente chiudere il ciclo dei rifiuti e mettersi al pari con le grandi capitali europee e le maggiori città italiane.
È bene sottolineare che rispetto al ciclo attuale dei rifiuti, il nuovo impianto e l’insieme del nostro piano determineranno una riduzione delle emissioni di ben il 44%, con un -15% per le emissioni su attività di trasporto, -18% sull’impiantistica e -99% sulle emissioni da discarica.
Inoltre, sarà possibile produrre il fabbisogno di energia elettrica di 150.000 famiglie l’anno e risparmiare il gas utilizzato da 60.000 famiglie l’anno, con un contributo molto significativo anche per politiche di contrasto della povertà energetica e al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e di maggiore autonomia dell’Italia.
La completa chiusura e autonomia del ciclo dei rifiuti consentirà inoltre un vero e proprio abbattimento dei costi del trattamento, che ci consentirà di ridurre la Tari di almeno il 20% e di potenziare in misura significativa le attività di raccolta e di pulizia della città.


