On Air l’episodio n. 37 de “Il Calcio non è un Giuoco”, il podcast di Massimo Caputi e Adriano Bacconi.
La seconda giornata di campionato è andata in archivio con cinque delle “sette sorelle” a punteggio pieno.
L’Atalanta e la Juventus, infatti, sono state fermate rispettivamente da Bologna ed Empoli: i bergamaschi hanno pareggiato contro i felsinei, mentre i bianconeri sono stati sorprendentemente sconfitti dalla formazione toscana.
Complice la sosta delle nazionali, è già tempo di primi bilanci. Proprio sulla difficile situazione in casa bianconera si sofferma la prima analisi di Adriano e Massimo, che partono da una celebre frase del romanzo “Il Gattopardo”.
“Tutto cambi affinché nulla cambi” è il giusto monito a cui deve aggrapparsi la Juventus per ripartire?
In queste prime due giornate la squadra di Allegri è sembrata mancare di un tessuto connettivo tra i vari reparti: il tecnico livornese dovrà trasformare l’intera filosofia di gioco della Vecchia Signora o puntare sulla voglia di riscatto della vecchia guardia e sullo spirito fresco dei nuovi arrivati?
Eccezion fatta per i bianconeri, sembra evidente il fatto che, rispetto al passato, ci sia una profonda spaccatura tra le big e tutte le altre della classe.
Molte squadre giocano “a memoria”: è il caso di Inter e Verona, entrambe con un sistema tattico che riprende modulo e automatismi già visti nella scorsa stagione.
Roma e Lazio, invece, hanno acquisito una effervescenza che sembrava sopita e una personalità dirompente.
Merito di allenatori carismatici come Mourinho e Sarri oppure di una campagna acquisti mirata ed efficace?
Infine un piccolo focus sulla tattica, con il tormentone della “costruzione dal basso” tornato tremendamente di attualità dopo gli errori dei portieri Handanovic e Lezzerini nel weekend: è davvero necessaria questa ricerca ossessiva dell’impostazione da dietro?
Quali squadre sono da prendere d’esempio per emulare uno sviluppo pulito della manovra?
Domande e risposte nel nuovo episodio di “Il Calcio non è un Giuoco”!
