La Lombardia si colora di “arancione rinforzato” perché rosso a, quanto pare, non si può dire

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Dopo un anno il centrodestra ha scoperto che può provvedere da solo a chiudere dove ritiene necessario.
Oggi i dati sono nuovamente preoccupanti e, con ogni probabilità, porteranno a ulteriori restrizioni. Purtroppo temo serviranno ulteriori sacrifici e abbiamo tutti il dovere di accettarli.
Penso però che li accetteremmo tutti più responsabilmente, se per un anno non fossimo stati costretti ad ascoltare i vertici regionali polemizzare su ogni decisione del governo blaterando di “schiaffi in faccia”, “algoritmi colpevoli” e “odiatori della Lombardia”, se solo due settimane fa la Lega non avesse invocato l’apertura degli impianti da sci e Salvini l’apertura serale dei ristoranti.
Potremmo accettarlo più responsabilmente se non fossimo costretti ad ascoltare Moratti e Bertolaso modificare il piano vaccini ogni due giorni. E se esistesse veramente un piano vaccini efficace, che non lasciasse oltre 500mila anziani in attesa di un messaggio o che non abbandonasse gli insegnanti e le forze dell’ordine. Un piano vaccinale che permettesse di vaccinare più degli attuali 13mila lombardi al giorno (di media), di questo passo ci vorranno più di due anni per somministrare il vaccino a tutti i cittadini. Altro che entro giugno, come hanno promesso Moratti, Fontana e Bertolaso. Certo ad aprile dovrebbero finalmente arrivare più dosi, ma chi di voi crede sinceramente che chi ha gestito l’emergenza in maniera così fallimentare sia in grado di cambiare passo nella maniera in cui servirebbe?
Siamo tutti molto stanchi, ma consapevoli che dobbiamo ancora stringere i denti. Almeno risparmiateci le chiacchiere e mettetevi lavorare.