La migliorità ed il Brancaleone padano

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Qualche giorno fa Massimo Galli, l’unico virologo che ci ha sempre azzeccato

Al contrario di Bassetti, il virologo personale del capitone, che non ne azzecca una neanche se le dice tutte – ha dichiarato che Draghi, sul fronte pandemia, stia collezionando cazzate una dietro l’altra. Facile pensare che l’ispiratore delle stesse cazzate sia stato il masticatore seriale, che di cazzate si intende come nessuno al mondo. E, d’altra parte, se a Salvini togli le cazzate, cosa rimarrebbe? Qualche sgrunt, divinamente accompagnato dai rutti necessari dopo fameliche ingestioni di wurstel e salsicce, con qualche incursione nella porchetta romana.
L’operazione Mattarella-Renziana ha voluto il suo ritorno al governo, nonostante che tutti i bugiardini che lo descrivono, avvertissero abbondantemente degli effetti collaterali (certi) che avrebbe avuto la sua cooptazione. Ma tanta fu l’ansia di liberarsi di Conte, che Mattarella avrebbe auspicato e benedetto, in nome dell’unità nazionale, perfino l’ingresso al governo di Idi Amin o di Jack lo squartatore, accompagnati dalla didascalia che descriveva come fossero i migliori nel loro lavoro.
E così, noi poveri sudditi ignavi, perfino (chissà perché) contenti del lavoro di Conte, al quale riconoscevamo un gradimento vicino al 60% (una cosa mai vista prima), dato che loro sono loro e noi non siamo un cazzo, ce lo siamo ritrovati al governo, rappresentato da autorevoli componenti dell’armata Brancaleone da lui diretta che, non per caso, porta il suo nome. Ed i risultati non si sono fatti attendere. Rimarrà nella storia l’azzeramento di debiti precedenti al 2010, tempo in cui le pandemie si vedevano solo al cinema.
È storia di questi giorni il ricatto operato dal parente grosso e ritardato delle anguille, sul liberi tutti. Ricatto che ha visto il migliore per eccellenza prono e disponibile. Perfino una “cabina di regia” fatta per accontentare il nostro amico padano (per dare l’immagine di una inesistente collegialità). Peccato che, nonostante la firma apposta sui verbali della riunione che ha stabilito le norme che le aperture devono regolare, al nostro è bastato leggere e sentire le dichiarazioni dei ristoratori e della Meloni, per rimangiarsi tutto. Chissà cosa ne pensi Mattarella, di questo governo con Salvini dentro che il suo “amore” per l’Italia ha determinato e reso possibile.
Non è finita, tranquilli tutti, ci divertiremo. Questo è solo l’inizio. È il primo atto di una commedia che, se non avesse tragici risvolti sulla nostra vita, sarebbe esilarante. Ma c’è Grillo che ha fatto un video.
Giancarlo Selmi