La paura svuota i ristoranti. Vissani e Riccioli: è una tragedia

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Il 3 giugno l’Italia riapre tutta (finalmente!) ma la domanda adesso è: torneranno a vivere gli italiani, a spostarsi, a consumare, a viaggiare? Gli ostacoli perché questo accada sono due. Il primo, la paura. Il secondo la crisi economica. Lo chef Gianfranco Vissani il suo ristorante a Roma, «Il tuo Vissani» lo ha riaperto da alcuni giorni ma sul presente e sul futuro dell’Italia e della nostra economia, non è affatto ottimista. «Non c’è nessuno in giro – spiega a Il Tempo. Io questa settimana sono stato tre giorni a Milano e non c’era nessuno. I ristoranti fanno 5 o 6 clienti, gli alberghi o sono chiusi o sono vuoti. Solo le grandi compagnie multinazionali resistono. Dagli ambulanti ai tassisti, che stanno alla canna del gas, ai ristoranti agli alberghi, bisogna che il Governo dia soldi a fondo perduto per recuperare. E i commercianti non devono aumentare i prezzi, c’è da vergognarsi a farlo».

Anche a Roma, secondo Vissani, la situazione in giro non è buona: «Tutti quanti stanno in casa, non si vedono le macchine parcheggiate neppure sul lungotevere, può stare Roma in questi condizioni, con così poca gente in giro? Serve una campagna mediatica per vincere la paura. Come è stata fatta una campagna mesi fa per convincere gli italiani a chiudersi in casa, adesso ne serve una per farli tornare ad uscire».

Chi sembra invece più ottimista è la Coldiretti che ieri ha pubblicato i dati di una sua analisi sulla situazione del turismo che verrà. La scommessa comincia dal mese di giugno. «Via libera – si legge nell’analisi Coldiretti – a 7 milioni di italiani che scelgono il mese di giugno per andare in vacanza che quest’anno per la quasi totalità sarà Made in Italy, anche per i vincoli posti alle frontiere da molte mete tradizionali come la Grecia». Certo, contare sul turismo straniero, vista la situazione, per il 2020, sembra difficile. «Se la presenza straniera – spiega la Coldiretti – in Italia rappresenta comunque una pesante incognita, la speranza viene infatti riposta sul 40% di italiani che preferiva viaggi all’estero e che quest’anno potrebbe decidere, per forza o convinzione, di rimanere nel Belpaese. Una opportunità per il turismo nazionale dopo che durante gli ultimi tre mesi ammontano a 81 milioni le presenze turistiche perse per effetto del lockdown che ha azzerato i flussi dei viaggiatori a partire da marzo che segna tradizionalmente il rilancio stagionale con il susseguirsi di occasioni di vacanza tra le festività di Pasqua, Festa della Liberazione, 1 maggio e Pentecoste, rilevante soprattutto per gli arrivi dall’estero. L’impatto economico fra marzo, aprile e maggio è stato drammatico con l’azzeramento della spesa turistica nel trimestre e una perdita stimata dalla Coldiretti in quasi 20 miliardi di euro per l’alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping».