La seconda ondata del Covid era stata da tutti prevista, eppure ha colto l’Italia impreparata

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Questo è un dato di fatto.
Dalle strutture sanitarie ai trasporti pubblici e alle scuole, dobbiamo registrare che in questi mesi è stato fatto troppo poco per evitare di trovarsi subito in una situazione ingovernabile.
Dopo mesi di conferenze stampa in prime time, commissari, task force, sprezzante rifiuto del MES pandemico, stati generali e pomposa retorica sul modello italiano, ci ritroviamo di nuovo in piena emergenza e con una gestione caotica e da scaricabarile tra i vari livelli istituzionali.
Come forza di opposizione responsabile, Più Europa in questi mesi ha proposto test in pooling per le scuole, l’uso del Mes per consentire agli ospedali e ai presidi sanitari di attrezzarsi per i tamponi e per l’assunzione di nuovo personale medico, a partire dai vincitori del concorso per l’ingresso in specialità, la cui graduatoria è però tutt’ora sospesa dal MUR.
La situazione è complicata ovunque, ma questa è una ragione in più perché Conte abbandoni i toni della propaganda, smetta di inseguire la popolarità immediata da ‘uomo solo al comando’, si confronti coi tecnici rendendone pubbliche le valutazioni e condivida in parlamento le decisioni, che più saranno tempestive più saranno efficaci.