La situazione in #Afghanistan si sta deteriorando con una velocità inaudita

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pinotti

Sono tredici le province già in mano dei talebani – tra cui assume per noi una valenza particolare quella di #Herat

Dove aveva base il nostro contingente e dove, grazie al lavoro e all’estremo sacrificio dei nostri militari, gli indici di vivibilità e i diritti erano i più alti di tutto il paese. Oltre un milione sono gli sfollati affluiti nella capitale Kabul per sfuggire al conflitto, l’economia e gli scambi si stanno fermando, sono state chiuse le frontiere e il rischio di una catastrofe umanitaria è altissimo. C’è inoltre la possibilità, concreta e simbolica – di una débâcle storica degli impegni della comunità internazionale per l’Afghanistan.
Di fronte all’avanzata dei talebani, l’esercito e le forze di sicurezza afghane – che in termini numerici avrebbero dovuto superare di molto quelle del fronte talebano – si sono dissolte, mancando alla loro funzione di garantire la sicurezza del territorio, elemento cardine della prevista transizione delle responsabilità.
La presenza militare statunitense e degli altri Paesi Nato aveva ridotto e contenuto il controllo dei talebani sul territorio e combattuto i terroristi. Ma il crollo dell’esercito afghano, evidentemente mancante di motivazioni e collante, più che di addestramento, ha risvolti drammatici e lascia attoniti rispetto all’impegno ventennale (di vite umane, politico ed economico) della Comunità Internazionale.
A meno di un mese dal 20° anniversario dell’11 settembre, credo siano molte le domande a cui la Comunità Internazionale e l’Occidente in particolare debbano rispondere.

Roberta Pinotti