La storia di Cotral: da azienda in perdita a esempio di eccellenza per l’Italia

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Quando siamo arrivati Cotral, l’azienda di trasporto pubblico su gomma del Lazio, era uno dei tanti simboli della situazione terribile in cui versavano la Regione e le sue società: debiti, sprechi, lo spettro del fallimento a un passo, e di conseguenza l’impossibilità a garantire un trasporto pubblico degno di questo nome ai cittadini, che sono i primi a rimetterci in questi casi. Nel Lazio giravano ancora bus comprati con i Mondiali di calcio di Italia ’90, ma non c’erano i soldi per sostituirli. Ora tutto questo è alle spalle, abbiamo risanato Cotral e stiamo andando avanti con l’acquisto di nuovi mezzi ecologici, sicuri e di ultima generazione.

1000 nuovi autobus: inizia la fase due della rivoluzione della mobilità. Oggi è stata una giornata importante, perché con la consegna dei nuovi bus inizia la fase due della rivoluzione della mobilità su gomma che abbiamo avviato nella scorsa legislatura. Sono stati 6 anni di rinascita: entro la fine del 2020 arriveranno 500 nuovi autobus che si aggiungono ai 500 che abbiamo già consegnato e che sono in servizio in tutto il Lazio. Arriveremo dunque a un totale di 1.000 nuovi bus. E Cotral ora è un’azienda sana finanziariamente che può per la prima volta nella sua storia comprare autobus senza finanziamento della Regione.

Abbiamo portato il trasporto pubblico anche dove non c’era, in piccoli comuni che non erano serviti. E c’è un’altra novità: 20 nuovi minibus Cotral per i comuni più piccoli e lontani del Lazio, anche per le zone di montagna, per dare a tutte e a tutti il diritto di muoversi e di spostarsi, in ogni angolo del Lazio. Si tratta di mezzi speciali, adeguati per circolare in zone montane e comuni scarsamente accessibili ai mezzi più grandi e quindi per garantire a tutti comunque un servizio di trasporto pubblico anche dove non c’era.

Un bellissimo risultato dell’impegno della Regione Lazio, del management, dei lavoratori, che hanno dato all’Italia un’azienda del trasporto pubblico molto competitiva. Abbiamo un esempio di un’azienda pubblica che ce l’ha fatta in un contesto di aziende pubbliche che, invece, non ce la fanno. Anche molto vicine, i cui mezzi a volte vanno anche a fuoco. Siamo la prima azienda pubblica che investe, produce lavoro e ottiene buoni risultati. Anche se come Regione siamo condannati a non fare tendenza. In Italia ci sono pochi casi come il nostro.