Lo scorso 30 marzo la Regione Lazio ha approvato, con una delibera a firma mia e del vice presidente Daniele Leodori, la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile
Che individua 17 aree di intervento fondamentali su cui focalizzare la propria azione, dal clima alla povertà fino alla parità di genere, andando così a recepire e a declinare quanto previsto dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e dalla Risoluzione “Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile” adottata nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Si tratta di un documento che ci indica la strada per una #TransizioneEcologica che sia equa e sostenibile sotto tutti i punti di vista, in grado cioè di costruire una società fondata su un nuovo modello di sviluppo sostenibile basato non solo sulla tutela dell’ambiente ma anche sulla creazione di un nuovo sistema di valori, in grado di integrare la tutela del Capitale Naturale con quella del Capitale umano, economico, culturale e sociale.
Ad esempio nel Lazio, come ho già dichiarato più volte, siamo sulla buona strada con le azioni di tutela del nostro patrimonio verde, grazie all’ampliamento di diversi Parchi e all’istituzione di monumenti naturali. Ma non basta: il nostro obiettivo, proprio come indicato dall’Agenda Onu 2030 è trasformare in area naturale protetta almeno il 30% della superficie totale regionale. Dobbiamo accelerare su questo così come sugli altri fronti che possono consentire la riconversione ecologica nel Lazio.
