LA #TransizioneEcologica CON LE #rinnovabili COSTA MENO

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L’ho detto diverse volte, ma ecco l’ennesiam conferma da uno studio Carbon Tracker-Rmi: un ciclo combinato da 1,7 GW può essere sostituito a un costo inferiore da un portafoglio di energia pulita da 6,3 GW
Con progetti oggi in campo per oltre 14 GW di nuove centrali a gas sostenute anche col capacity market, l’Italia rischia di accumulare stranded cost per 11 miliardi di euro e di far pagare un costo inutile all’ambiente e alle #bollette dei consumatori. Già dal 2020 un portafoglio di impianti da rinnovabili, #accumuli a #batteria, demand response (gestione della domanda) e #efficienza può fare lo stesso lavoro di un ciclo combinato a gas a un costo inferiore, permettendo di chiudere il #carbone senza il ricorso al #metano.
Nello studio si legge che il costo livellato dell’energia fornita da un “portafoglio di energia pulita” (Clean Energy Portfolio – Cep) è sceso sotto quello di un ciclo combinato a gas già nel 2020 e il divario continuerà ad allargarsi raggiungendo un 37% nel 2030 (47 €/MWh contro 75 €/MWh del Ccgt) e un 61% nel 2050.
Considerati i diversi rendimenti e tassi di utilizzo, secondo lo studio per fornire la stessa performance di un ciclo combinato da 1.680 MW in termini di produzione e servizi di rete serve un portafoglio “verde” dalla capacità nominale di 6.300 GW, quasi quattro volte tanto.
Questa la composizione del Cep: una capacità da fonti rinnovabili per 3.100 MW (1.100 MW di eolico assumendo un tasso di utilizzo del 33% e 2.000 MW di solare con un tasso di utilizzo del 14%) più 1.000 MW di batterie, 1.700 MW di demand response e 600 MW di efficienza energetica. Nelle 50 ore annue ore di massima domanda sul sistema italiano, lo studio stima un contributo dello storage pari al 51% dell’energia fornita dal Cep.
Se le utility porteranno avanti i loro piani di costruzione di nuovi impianti a gas per una capacità produttiva di 14 GW, penalizzeranno i consumatori e renderanno più difficile raggiungere gli obiettivi climatici internazionali.
In Italia il mercato della capacità così come è stato sinora implementato, falsa il mercato dell’energia a favore di centrali a gas preesistenti e nuove, e a svantaggio di rinnovabili a costo basso e zero emissioni. Questo meccanismo è di fatto alla base dello sviluppo di nuove centrali elettriche che producono emissioni e che altrimenti sarebbero antieconomiche.”
Il nuovo Capacity market dovrà essere diverso, dovrà puntare su rinnovabili, storage e demand response, su questo chiamo tutta la politica a convergere.