Chiudere gli impianti di sci poche ore prima di una riapertura programmata da settimane è una decisione lunare, surreale, di un Ministro privo di visione complessiva e soprattutto della conoscenza delle dinamiche economiche e di chi fa impresa.
La visione vetero-comunista del leader di Leu qua si fa sentire tutta. (Ri)chiudere last minute, con una decisione unilaterale, mette in ginocchio le imprese, i lavoratori e gli operatori del settore (e dell’indotto turistico e della ristorazione) che si erano organizzati (anche con investimenti, forniture, contratti, personale) per la riapertura programmata parecchi giorni fa con il via libera del Comitato tecnico scientifico.
Draghi nel confermare Speranza ovviamente ha dovuto cedere al compromesso dei partiti di sinistra della variegata coalizione. Ma è chiaro che serve una svolta dai metodi dirigisti del precedente Governo e dai cambiamenti di rotta all’ultimo secondo. Imprese e lavoratori meritano rispetto.
