Lamorgese: “Sui fondi del PNRR c’è il rischio di infiltrazioni mafiose”

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Sul Pnrr abbiamo consapevolezza della possibilità di infiltrazioni delle mafie, proprio per questo come amministrazione dell’Interno abbiamo cercato fin dall’inizio della pandemia di mettere in sicurezza alcune procedure”

Ad evocare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del Pnrr è il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che si trova a Napoli per la firma dell’Accordo per la promozione dell’attuazione di un sistema di sicurezza partecipata della città, al quale hanno partecipato i massimi rappresentanti del Comune di Napoli e della Regione Campania.

Il ministro ha messo in guardia anche dalle nuove forme che possono assumere le mafie: “Si occultano, si insinuano nell’economia legale e in attività professionali differenti. Ricordo che a Milano fu chiusa una farmacia per mafia. Questo bisogna tenerlo in considerazione”.

E, riguardo all’azione di contrasto alla criminalità, ha ricordato l’impegno delle Forze dell’ordine: “Quando il Governo all’inizio della pandemia ha cercato di far fronte alle povertà emergenti dovute alla chiusura di negozi e attività commerciali, ed è intervenuto con un cospicuo intervento economico, noi abbiamo compreso che c’era l’esigenza di procedere immediatamente, però non rinunciando ai controlli necessari, che sono stati utili e sono stati fatti. Laddove è risultato che qualcuno non ne aveva diritto o che ci fosse la criminalità organizzata dietro, con le forze di polizia e con la magistratura si è andati avanti nell’azione di repressione, recuperando quello che era stato dato impropriamente”.