Larghissime intese

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saviano
saviano

Da giorni leggiamo con crescente delusione i nomi prima dei ministri e ora dei sottosegretari del Governo Draghi. Saggezza imporrebbe, dal momento che nessuno ha preteso la mia opinione, un rassegnato silenzio… Ma è il “rassegnato” che non mi va giù… È il “rassegnato” che mi fa riflettere. E la rassegnazione mia, sono certo, la condividono in tanti, forse in troppi. La condividono tutte le persone che vorrebbero dimenticare ciò che quei ministri e quei sottosegretari hanno detto e fatto, ma non ci riescono. E non ci riescono non perché abbiano la memoria di ferro, ma perché in molti casi i nostri ministri e i nostri sottosegretari hanno comunicato talmente tanto, hanno ipercomunicato al punto da aver detto una marea di stupidaggini che con tutta la buona volontà come facciamo a ignorare?
Ma poi mi dico: è giusto decontestualizzare affermazioni, illazioni, accuse talvolta vere e proprie bestialità e riassumere intere carriere politiche in quel solo segmento? In quella caduta? In quell’errore? In quello strafalcione? Allo stesso tempo possiamo ignorare che la neo Sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni si era vantata di non aver letto nemmeno un libro negli ultimi tre anni? Ma davvero una persona che non sente il desiderio di prendere un libro e leggerlo può avere a che fare con la cultura? Magari sì… ma non credete sia giusto domandarselo?
E Rossano Sasso, che aveva confuso Topolino con Dante (e questo è davvero il meno), che aveva fatto una vergognosa crociata, nel 2018, a cui aveva partecipato anche il suo capo Matteo Salvini, contro un immigrato – e quindi per loro colpevole a prescindere – accusato di stupro e poi assolto: con che spirito Rossano Sasso svolgerà la sua funzione di Sottosegretario all’Istruzione? A occhio sembra una persona con qualche pregiudizio… è lecito sentirsi a disagio con un sottosegretario con un simile profilo o ci dobbiamo rassegnare?
E ancora, Stefania Pucciarelli (è solo un caso che anche lei sia leghista? Ma sì, dai!) mise un like (e che sarà mai un like!) al post di un utente che aveva chiesto lo sterminio dei migranti nei forni crematori e ora è Sottosegretario alla Difesa, ma i migranti non devono preoccuparsi, perché talvolta i like si mettono così, senza troppo riflettere. O no?
Inutile tornare ancora sul tunnel e i neutrini del Ministro Gelmini, su Di Maio che confonde Cile e Venezuela ed è, incredibilmente, Ministro degli Esteri. Davvero basta. Smettiamola.
Noi la smettiamo, ma comunque, però, non stiamo tranquilli. Noi la smettiamo perché non vogliamo utilizzare i social media come un’arma, non vogliamo bloccare intere vite in una dichiarazione errata, in una gaffe fatta senza troppo riflettere, in un rigurgito fascista, razzista o giustizialista.
Noi la smettiamo ma non stiamo tranquilli. Nelle vostre mani non ci sentiamo tranquilli. Noi diamo fiducia, e in queste ore stiamo raschiando il fondo per trovare le ultime briciole di fiducia rimaste da dare a chi non ama leggere, a chi condanna gli immigrati solo perché immigrati, a chi legge “forno crematorio” e non inorridisce ma mette un leggero, un innocuo, un insulso, un inoffensivo, un inutile, un banale, un futile, uno spaventoso like.