Lavoro, Gelmini: “No a salario minimo, alzare stipendi riducendo cuneo fiscale e contributivo “

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Il problema di questo Paese non è il salario minimo, come vorrebbe far credere la sinistra, impegnata ad inseguire il Movimento 5 Stelle.

Il problema è alzare gli stipendi netti, riducendo le tasse sul lavoro, con interventi sul cuneo fiscale e contributivo. E a riprova di ciò basta una semplice considerazione statistica: in Italia l’85 per cento dei lavoratori è ‘coperta’ dai contratti collettivi, che assicurano ovviamente dei minimi tabellari, poi recepiti regolarmente dalla giurisprudenza. Dunque non si capisce dove sia questa emergenza: il problema invece è diminuire il costo del lavoro per le aziende e assicurare una busta paga più pesante per i lavoratori. Anche perché il salario minimo rischia di essere controproducente: gli unici risultati concreti sarebbero infatti più lavoro nero, più costi per le aziende, minore crescita ed una forte ed ulteriore penalizzazione per il Sud. Per un liberale l’imposizione di un salario fisso minimo per legge è una violazione della libertà contrattuale poiché si regola un ambito che dovrebbe essere lasciato alla libera iniziativa delle parti”. Lo ha detto Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, a Isernia, conversando con i giornalisti a margine di un evento elettorale.