Non si preoccupino, glieli risolveranno i candidati comunali con gli stessi problemi!
In questi giorni e settimane di intensa campagna elettorale Torinese, i problemi delle famiglie del capoluogo piemontese tornano al centro delle attenzioni delle decine e centinaia di candidati a sindaco ed a consigliere comunale. Ciò fino al 4 o al massimo fino al 18 ottobre, poi se ne riparlerà al 2026 quando nel frattempo la classe operaia e quella impiegatizia saranno già andate in paradiso nella più totale indifferenza o impotenza di chi ha trovato una poltrona in municipio, un divanetto in qualche fondazione o uno sgabello nel sottogoverno di partecipate e aree metropolitane.
Una domanda sorge spontanea: interpellati da noi per progetti di promozione e comunicazione ai cittadini, molti candidati, anche di un certo spessore e anche fra coloro che si candidano a vincere (o a perdere con la sicurezza di un posticino), ci rispondono che hanno problemi economici o che non hanno budget.
La domanda sorge spontanea: sono le stesse persone che si candidano a risolvere i problemi economici e di budget delle famiglie torinesi?
Perché se così è, lo dicano!
Nessuno rimpiange certe campagne faraoniche da Prima Repubblica, certamente però chi vuole rappresentarci dovrebbe dimostrare di credere nei propri progetti investendo nella comunicazione professionale degli stessi, così facendo invece sono i candidati comunali i primi a non credere in ciò che stanno promettendo. Se il buongiorno si vede dal mattino, a Torino è notte fonda…



