In Italia sono attualmente 8 le Regioni che si trovano in uno scenario di rischio
Si tratta di Friuli-Venezia Giulia, PA Bolzano, Veneto, Val d’Aosta, Campania, Emilia-Romagna, Lazio e Liguria, tenuto conto della quota dei nuovi positivi tra i testati, di incidenza dell’infezione (numero di nuovi casi), dello stress sulle terapie intensive, della mortalità e della proporzione di popolazione non vaccinata.
È quanto afferma Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (Altems) sulla base di un’analisi che riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome italiane che conferma le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2.
I dati (al 15 Novembre) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 120.875) sulla popolazione nazionale è pari a 0,20% (in aumento rispetto ai dati del 08/11 in cui si registrava lo 0,17%). La percentuale di casi (n= 4.865.260) sulla popolazione italiana è in aumento, passando dal 8,07% al 8,16%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti.