Le sere d’estate ….

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Tre tocchi di campana che le orecchie percepiscono come suoni di altre galassie: non suoni puri ma frammisti al rumore di clacson di veicoli impazziti nel traffico . – Oggi le campane non si ascoltano più. Forse si sentono come rumore lontano ma siamo troppo assorti o distratti da altre cose perche ci sia l’emozione al richiamo. Ma anche quella delle campane ha una sua voce; triste struggente allegra gioiosa lugubre premonitrice.

Un sentire per pochi eletti.

Nelle sere d’estate, nei giardini trasudanti calore del giorno, si rincorrevano lucciole per prenderne almeno una. Si tenevano delicatamente tra le mani fatte a conca mentre il solletico delle ali che fremevano facevano scaturire risatine e si spiavano le deboli luci intermittenti delle prigioniere per un attimo.

La memoria ama giocare con l’età ma a volte fa affiorare i ricordi modificati molto migliori di come sono stati nella realtà. Si schiuma il brutto negativo e si riporta a galla quello che rimane, magari poco, ma il meglio come un brodo ristretto al quale si sia levato il grasso nocivo .  –

Nei giorni d’estate c’era la raccolta delle albicocche; la cosa più intrigante era radunare i noccioli da conservare in un sacchetto di canapa appesa all’anta della finestra di cucina della nonna e conquistarne la mandorla indispensabile per la pralinatura della torta che segnava il finire dell’estate.

Ad  inizio Agosto già incominciavano i primi benefici temporali che scuotevano la terra e facevano prolificare nei giardini arcobaleni fantastici e artistiche ragnatele illuminate da mille gocce del temporale appena finito .Pizzi di luce che tenevano nel centro grandi ragni dondolanti al primo refolo di vento. E il giardino appariva come qualcosa di fantastico nell’imbrunire che ancora portava la luce di un sole calante, arancione e lilla, nel cielo estivo che si schiariva nel tardivo evolversi della sera.

Quelle sere d’estate non torneranno più: Il sapore,il profumo dei serici frutti colorati dal sole sono ora frutti insapori e sbiaditi da un sole nocivo e malato ,che arrivano da lontano maturati in locali bui, raccolti acerbi e,conservati in frigo, a tempo indeterminato quasi finti e di dimensioni abnormi..

Le mandorle sono in sacchetti di plastica trattati con pesticidi e del loro sapore si è persa ogni traccia.

Le lucciole non illuminano più gli anfratti dei giardini, l’aria a volte è carica di miasmi di pattumiere dimenticate da giorni nella calura estiva mentre il vento trasporta odori di metano e di benzine bruciate.

I fuochi di San Giovanni illuminano una città forzatamente felice mentre il Po riceve i mille coriandoli di luce. in una notte di fantasmagoriche esplosioni di gaudio e di frastuono pseudo musicale.

Il mondo cambia, ma non si evolve.

Si parla di un ritorno alla terra,alla vita dei campi. Ma quali.

La terra dei fuochi apre la sua vorace bocca per inghiottire vittime innocenti con i suoi veleni e sputa i tossici materiali sepolti da ingordi incoscienti criminali. Il latte al seno materno consegna alla morte le proprie creature.

L’indifferenza e la colpevole rassegnazione coprono ogni cosa con il velo nero dell’opportunismo Ci rimarranno preziose visioni incapsulate in una memoria arricchita da profonda nostalgia.

Tra qualche anno non sapremo più trasmettere nulla ai nostri discendenti : ci mancheranno le parole anche quelle smozzicate degli sms intervallate da tvb e.. sarà nuovamente la colpevole indifferenza a vincere, mentre,ultima spes, affidiamo alla meglio gioventù il nostro pianeta. Ma quelle le sere d’estate avranno già perduto tutta la magia della loro “Grande Bellezza”.

Annamaria Criscuolo C.