L’ENNESIMA GIRAVOLTA DI SALVINI: “LICENZIAMENTI? BENE COSÌ”

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A FINE MAGGIO VOLEVA LA PROROGA DEL BLOCCO

 Matteo Salvini continua a regalare giorno dopo giorno contraddizioni. Come riporta Il Fatto Quotidiano, infatti, il leader della Lega dice oggi di essere “in piena sintonia sui licenziamenti”.

Quando esce da Palazzo Chigi dopo un’ora e mezzo di confronto, Matteo Salvini ci tiene a fare la parte di quello che il governo Draghi lo appoggia senza se e senza ma. Anche sul delicato nodo del blocco dei licenziamenti. Anche a costo di sconfessare il proprio numero due, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
D’altra parte, l’incontro nasce su richiesta del leader della Lega.

Che cerca indefessamente un ruolo più incisivo di quello che effettivamente riesce a ricoprire. Tanto è vero che a Palazzo Chigi ci va pochi giorni dopo Giorgia Meloni. E che in un primo momento annuncia che si parlerà anche della Federazione di centrodestra con FI. A Palazzo Chigi reagiscono con irritazione: Draghi non vuol essere trascinato nelle dinamiche politiche. Infatti, alla fine non ne parlano. Solo 24 ore prima dell’appoggio di Salvini a Draghi sui licenziamenti, dunque, Giorgetti aveva aperto a una modifica della misura “settore per settore”, soprattutto per quelli, a partire dal tessile, che “avranno un’uscita più lenta dalla crisi”.

La mediazione introdotta nel decreto Sostegni-bis, dopo le polemiche agitate da Confindustria (col sostegno della Lega), prevede la fine del blocco dei licenziamenti generalizzato il 30 giugno e lo sblocco dall’1 luglio per industria ed edilizia mentre la moratoria è stata estesa al 31 ottobre per i settori con la Cassa integrazione in deroga, come il terziario.
Giorgetti quindi propone una proroga selettiva per alcuni settori più colpiti.

Ma di fronte alle aperture del ministro del Lavoro Andrea Orlando (“Io sono pronto ma dobbiamo farlo subito”), alla pressione di Enrico Letta che ieri ha incontrato i sindacati e ai 5Stelle che lavorano ai fianchi del governo presentando emendamenti parlamentari in questa direzione, si arriva al paradosso che l’unico che si allinea alla mediazione di Draghi sul blocco dei licenziamenti è proprio Salvini.
Secondo il leader della Lega la misura va bene così. Quella di ieri però è l’ennesima giravolta del Carroccio sul blocco dei licenziamenti. Mentre infuriava la polemica sulla proroga fino ad agosto uscita in 24 ore dal decreto, era stata la sottosegretaria al Lavoro leghista Tiziana Nisini a sostenere Confindustria accusando Orlando di aver “rotto il patto con le aziende”.

Poi però, il 31 maggio, in un’intervista al Corriere , Salvini aveva aperto a possibili revisioni della norma: “Ne parlerò con Letta, si può fare”.
Passate 24 ore, dopo un incontro con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, ha ricambiato idea chiudendo la porta a una modifica della misura. Questo fino all’ennesimo voltafaccia di domenica di Giorgetti, smentito ieri da Salvini”.

Nicola Di Marco