Stop ai cellulari in classe, al liceo Malpighi di Bologna gli studenti potranno riavere il loro smartphone solo dopo l’ultima campanella.
Lezioni e intervalli senza telefonino quindi. Il motivo? Tornare a guardarsi in faccia, ristabilire il legame vero, la relazione, dopo due anni di pandemia, di distanza fisica e spesso affettiva, spiegano i docenti della scuola. La decisione di bandire i cellulari è stata approvata all’unanimità dal collegio dei docenti e inserita nel regolamento d’istituto, racconta la rettrice Elena Ugolini.
“Desideriamo che la scuola, dopo tutto quello che abbiamo vissuto, sia davvero un luogo dove si sperimenta, si impara, si fa ricerca e si utilizza il digitale quando serve” dichiara Ugolini. Senza cellulari dunque, ma non senza le Lim (lavagne multimediali) o i computer per la didattica online.
“Per il momento si tratta di una sperimentazione, pronti a fare marcia indietro qualora la prova non dovesse dare gli esiti sperati. Non è la prima volta che si tenta questa via, già nel 2021 era stato introdotto il medesimo divieto su scala ridotta (in una sola classe)- continua-. I ragazzi hanno visto la differenza.
All’inizio erano un po’ agitati, poi si sono resi conto di essere più presenti al lavoro in classe e alla relazione con i compagni”, rivela la rettrice che ci tiene a puntualizzare: “Non si tratta di una punizione, ma di un meraviglioso regalo per tutti”.
E’ importante riportare il valore dell’apprendimento e delle relazioni interpersonali al centro quando si è a scuola e vivere un tempo diverso, una vita più ricca, una realtà fatta di sguardi e di abbracci, non di emoticon, spiegano i docenti. Si tratta di un “tentativo coraggioso” secondo il preside Marco Ferrari.


