Vaccino covid, andrologi: “Booster non danneggia fertilità maschile”

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Nessun legame dimostrato, al momento, tra la terza dose di vaccino per Covid-19 e l’infertilità maschile. Al contrario, contagiarsi con Sars-CoV-2 può influenzare la fertilità maschile per settimane o mesi dopo la guarigione, compromettendo fino all’80% anche il Dna spermatico.

Sono questi i risultati preliminari di uno studio dell’EcoFoodFertility Project, presentati al Congresso della Società italiana di andrologia (Sia), a Bergamo fino al 15 settembre. Lo studio ha messo a confronto l’impatto dei vaccini a mRna e quello del Covid sulla fertilità maschile.

“EcoFoodFertility Project è un progetto di ricerca nato per monitorare la fertilità maschile e soprattutto misurare l’impatto di degli inquinanti ambientali e cattivi stili di vita – spiega Luigi Montano, coordinatore del progetto, uro-andrologo dell’Asl Salerno e attuale presidente della Società italiana di riproduzione umana (Siru) –

Partito dalla ‘terra dei fuochi’ e oggi esteso in diverse aree non solo italiane, ha più linee di ricerca che coinvolgono anche gli effetti del vaccino e del Covid-19 sulla fertilità maschile.

Saranno comunque necessari ulteriori studi – avverte l’esperto – per stabilire se i danni al Dna spermatico dopo la guarigione da Covid-19 si mantengono nel tempo o se possano comparire anche nei vaccinati”. Intanto, gli aspiranti papà che hanno completato il ciclo vaccinale o si sottoporranno alla terza dose possono stare tranquilli.