L’esperta Andreucci: progettazione biofilica per una nuova Trento in sintonia con la natura

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Negli interventi sono stati presentati i progetti di cura del verde e di gestione dei beni comuni del Comune di Trento

Terzo sabato di approfondimenti con “SUPERTRENTO”, percorso partecipato promosso dal Comune di Trento in collaborazione con lo studio Campomarzio per sviluppare idee di progettazione dell’areale ferroviario dopo l’interramento della ferrovia.

La giornata ha come tema “movimento, stili di vita, benessere”, ovvero come i nuovi spazi vadano pensati per essere all’altezza degli standard delle cosiddette healthy city come Oslo, che vanta un 95 per cento di cittadini che sono a 300 metri da uno spazio verde.

Nella prima parte della mattinata spazio ad alcuni tecnici comunali – nello specifico Massimiliano a Prato, Giovanna Ulrici, Francesca Debiasi e Antonia Banal – che hanno presentato quanto il Comune già fa in relazione ai temi della giornata. E’ emersa soprattutto la volontà dell’amministrazione di coinvolgere cittadini e le associazioni nella gestione degli spazi verdi e dei cosiddetti beni comuni. Molti gli esempi concreti portati come il nuovo “bosco di Canova”, i questionari che verranno distribuiti nei parchi per capire cosa desiderano gli utenti, ma soprattutto i ben 52 patti di gestione dei beni comuni, su tutti l’”orto aperto” di via Medici. Un numero consistente per una cittadina come Trento ed in costante crescita.

In conclusione di mattina parola a Maria Beatrice Andreucci, docente di progettazione architettonica ambientale alla Sapienza di Roma e autrice di oltre 100 pubblicazioni sulle tematiche dell’economia circolare, dell’adattamento climatico e della decarbonizzazione.

Architetta ed economista, ha sottolineato come la possibilità di intervenire su uno spazio completamente disponibile come sarà quello liberato dall’interramento cittadino della ferrovia è interessantissima. Ed ha consigliato di ispirarsi ai principi della biofilia, e cioè quell’affiliazione emozionale innata delle persone verso la natura e gli altri esseri viventi. Detto in parole più semplici tutto deve ispirarsi alla natura in modo diretto – piante ma anche zone d’acqua, indiretto – materiali naturali come il legno, ed esperienziale, e ha fatto l’esempio della passerella che corre nelle chiome degli alberi di un parco londinese a simulare l’habitat degli animali.

La Andreucci poi ha spiegato come si debba passare dal concetto di sostenibilità nato 30 anni fa – che dice che non dobbiamo compromettere l’ambiente per le generazioni future – ad una nuova concezione che sostiene che dobbiamo – da subito – dare un contributo attivo all’ambiente, e non limitarci a non danneggiarlo. E infatti ha parlato di progettazione rigenerativa.

L’esperta ha infine sottolineato l’importanza di nuove specializzazioni per la progettazione e la gestione di spazi urbani così vasti. Ad esempio la scelta della piante è fondamentale e deve essere improntata alle più recenti ricerche perché il cambiamento climatico ha radicalmente modificato i nostri habitat, per cui essenze che andavano bene solo vent’anni fa, adesso male si adattano al clima surriscaldato e quindi possono nuocere all’ambiente e all’uomo che lo vive. Grande importanza va data all’ombra e a come ottenerla perché è stato dimostrato che all’aumento del caldo aumentano anche le malattie, soprattutto quelle mentali. Anche perché le piante non sono tutte uguali ed alcune – per esempio quelle aliene – possono addirittura essere controproducenti.

Nel pomeriggio si è proseguito con altri approfondimenti grazie a Pirous Fateh- Moghadam, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico dell’Apss di Trento, Luisa Ravanello, coordinatrice e co-autrice del progetto Sos4cities di Arpae, ed Enrico Chiarini, specializzato in mobilità sostenibile e consigliere nazionale Fiab.

Finale di giornata con dibattito tematico insieme ai relatori e al pubblico che hanno preso parte all’evento.

L’ultimo incontro di SUPERTRENTO sarà sabato 24 giugno. Si parlerà di movimento stili di vita e benessere nel primo caso, ma anche di welfare, cultura e creatività nel corso dell’evento conclusivo. Chiunque voglia dare il proprio contributo può scrivere a info@supertrento.it – Tutte le informazioni su www.supertrento.it.

Maria Beatrice Andreucci
Architetto ed economista, dottore di ricerca in Environmental technological design e Master in Business A dministration. Professoressa di Progettazione tecnologica ambientale alla Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma. Coordinatrice e rappresentante italiana in numerosi programmi di ricerca europea sui temi della riqualificazione tecnologica ambientale, l’economia circolare, l’adattamento climatico e la decarbonizzazione dell’ambiente costruito. È autrice di oltre 100 pubblicazioni scientifiche, tra cui 6 monografie.