L’Italia ha una evasione di 190 miliardi di euro e 140 miliardi di euro sono nascosti e stipati in paradisi fiscali

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Una enormità che mette in discussione non solo la stabilità economica, ma anche il patto sociale fra cittadini, visto che con le mie tasse (e con quelle di chi le paga) ci sono ospedali, asili e servizi garantiti anche per chi non paga.
In una situazione del genere, la prima priorità politica dovrebbe essere una lotta serrata all’evasione. E invece a ogni giro assistiamo a balletti e balbettii incomprensibili delle forze politiche, preoccupate di perdere voti di un pezzo di paese, in cui dominano i furbi.
È un fatto tristemente noto che da anni, per esempio, un gioielliere dichiara meno di un operaio, o che il titolare di un’azienda dichiari meno di un suo dipendente. Può essere mai?
Per quanto mi riguarda, che la destra tuteli chi froda Stato e concittadini, non mi interessa, ma che accada anche quando al governo ci sono forze progressiste mi lascia perplesso.
Si fa un gran chiasso per la proposta di arresto dei grandi evasori (e ribadisco grandi, non il commerciante per lo scontrino), o per la riduzione del contante a 1.000 euro.
Sono battaglie su cui in queste ore pare siamo rimasti solo noi di Sinistra Italiana con il Presidente Giuseppe Conte, mentre le altre forze al governo frenano e prendono tempo.
Ma lo capite che così si danno messaggi sbagliati? Vogliamo che l’Italia continui a essere il paese dei “dritti” e dei furbi, o finalmente possiamo restituire il Paese ai cittadini onesti?
Intendiamoci, perché il punto è culturale prima che politico: se uno Stato è un patto, quel patto va mantenuto da tutti e non viene considerato un cappio al collo. Se c’è qualcuno che lo considera tale, e quindi non contribuisce al buon andamento dello Stato, per quanto mi riguarda può anche andarsene dall’Italia.

Nico Bavaro