Lo Shiatzu, l’Energia Universale e “l’equilibrio”

0
74

(Seconda parte)

Sempre nell’ambito della salute oggi parliamo di “shiatzu”. In questa seconda parte, prima di parlare dei sistemi derivanti da tecniche antiche per curare in modo non invasivo il nostro corpo, è bene fare una premessa che ci faccia meglio comprendere cos’è lo “shiatzu”, ispirato ai fondamenti dell’agopuntura. Il calore, il respiro, il movimento; la materia e le sue forme sono tutte espressioni di energia

Secondo la scienza “shiatzu” (2 – 3 mila anni, giapponese) non solo gli esseri umani, gli animali, le forme inerti fossili… ma tutta la materia è energia latente e potenziale, più o meno forte, più o meno addensata.

Secondo gli orientali esistono due forme di energia: energia centripeta ed energia centrifuga. L’energia centripeta è la forma di energia yang, l’energia centrifuga è l’energia yin. Ma riflettiamo del perché di tutto questo. Entrambe le energie hanno in un primo momento formato i pianeti, i vegetali, gli animali e quindi l’Uomo, distribuendosi dappertutto in modo equilibrato. Quindi un corpo è sempre e solo un addensato di energia, magari più densa ma che racchiude comunque le due forme su descritte. Il simbolo del Tao le raffigura egregiamente: il cerchio, perché è la figura geometrica che più si presta all’equilibrio e all’omogeneità; il bianco ed il nero perché questi due colori sono per simbolismo convenzionale opposti. Entrambe hanno un puntino dell’energia diversa al loro interno, come a dire che non si è mai completamente yin né mai completamente yang.

Nella nostra situazione umana, di evoluzione non equilibrata, in una società e in una natura scompensate, il perfetto equilibrio tra le due originarie prime forme donateci dalla Natura è praticamente impossibile, quindi tutti gli esseri viventi hanno uno squilibrio di energia. L’equilibrio può essere possibile solo in situazioni estreme particolari: come nel “nirvana”, nella profonda meditazione o nell’ascetismo cristiano. L’energia yang è calda, piccola, solida, e rappresenta il movimento; va dall’alto verso il basso (dal cosmo al centro della Terra).

L’energia yin è l’esatto contrario. Il corpo di un essere vivente risulta quindi percorso da questa energia, che segue dodici canali ben distinti e conosciuti: sei canali yin e sei canali yang. Questi canali sono paralleli, ossia si trovano sia nella parte destra sia in quella sinistra del corpo umano. Il perfetto equilibrio psico-fisico, che coincide con un sano stato di salute, è raggiungibile solo allorquando tutti e dodici i meridiani sono liberi e l’energia fluisce senza interruzione né accumuli in tutto l’organismo.

In virtù di tutto questo è nata questa disciplina. Lo shiatzu ci permette infatti di assolvere i seguenti compiti: 1) conoscere l’esistenza del percorso di questi canali; 2) individuare i punti nelle varie parti del corpo delle due forme forme di bassa energia (giaki-kid) e di alta energia (giaki-jitsu); 3) ristabilire con il massaggio (leggera pressione delle dita o del palmo della mano) il giusto equilibrio. Le due mani quando operano sono chiamate “mano madre” (cura, nutre, sta ferma, ascolta) e “mano figlia” (va in esplorazione e si sposta in continuazione, massaggia).

Le regole da rispettare sono:

1. continuità: mai abbandonare il corpo del paziente;

2. avere movimenti ciclici (seguendo sempre il battito cardiaco o il respiro) e seguire un certo ordine, ossia non saltare da un un meridiano all’altro o da una parte all’altra del corpo;

3. naturalezza: non deve esistere la differenza mentale tra chi cura e chi si fa curare; sia il maestro o curante sia il paziente apprendono sempre dal corpo dell’altro;

4. riverenza: rispetto per ogni forma di vita, e in uno stato mentale di umiltà, non solo per il compagno che si ha vicino ma anche per tutti gli animali e le piante;

5. serenità: le azioni devono susseguirsi senza fastidi mentali, scomodità o disagi (piuttosto non effettuare alcun massaggio). Bisogna procedere come un bambino che scopre qualcosa ad ogni movimento. La teoria che guida la conoscenza e le azioni dello shiatzu è regolata dal riferimento ai cinque elementi con i quali tutti gli esseri umani sono collegati, anche in forme miste. I cinque stadi di energia, sempre in movimento, devono scorrere in continuazione; se si fermano il soggetto, per usare una forma occidentale di espressione, “si ammala”; “perde la sua armonia con l’Universo (King cinese)” per usarne una migliore, orientale. Compito del massaggio quindi è quello di ripristinare i flussi di energia e di equilibrio.

I cinque elementi fondamentali sono: fuoco (l); terra (2); metallo (3); acqua (4) e legno (5); si usa raffigurarli con un cerchio contenente altri quattro cerchi più piccoli che ruotano a significare l’equilibrio, doppi (otto) perché vi sono sempre due forme (supplementari) di energia: fuoco e fuoco supplementare. Come in tutte le cose della vita vi sono due cicli nella Natura e quindi nei cinque elementi: il ciclo costruttivo, o positivo, ed il ciclo distruttivo o negativo. Nel ciclo positivo (1) nutre (2), che fa da casa a (3), provvede a (4) e nutre (5).

Nel ciclo negativo (3) taglia (4), (1) brucia (5), (2) non nutre (5) che a sua volta non produce (1). In modo analogo nel ciclo delle ore (o dei meridiani) esiste un equilibrio con il nostro organismo: 03.00/05.00 Polmone 05.00/7.00 Intestino crasso; 07.00/09.00 Stomaco 09.00/11.00 Milza (digestione); 11.00/13.00 Cuore; 13.00/15.00 Intestino tenue; 15.00/17.00 Vescica; 17.00/19.00 Rene; 19.00/21.00 Cuore; 21.00/23.00 Triplice riscaldatore; 23.00/01.00 Vescica biliare; 01.00/03.00 Fegato.

Nello studio di un soggetto bisogna prestare attenzione a molte cose: tono di voce, movimenti del busto e della testa, umore prevalente, disponibilità al dialogo… per ben individuare il problema in relazione alle condizioni dei flussi, quindi procedere alla diagnosi dell’hara, come spiegato a proposito del reiki ed intervenire dove e come la situazione lo richiede, con imposizioni e leggerissime pressioni della mani. Infine, per correttezza, precisiamo che secondo molti maestri orientali pur se tutti, chi più chi meno, possiedono la potenzialità operativa, solo chi segue corsi di formazione ed addestramento e possiede nel contempo una “predisposizione” (calore/energia nelle mani, sensibilità tattile…) può poi operare efficacemente con il reiki o lo shiaztu.

Terminiamo anche questa seconda parte con una sottolineatura importante e fondamentale. Queste “noterelle” raccolte qua e là nel web e sui libri, prettamente di tipo culturale ed informativo, non vogliono assolutamente sostituirsi ai consigli ed alle indicazioni dei medici laureati, gli unici preposti come principali osservatori e curanti e proponenti cure per ogni malattia o sintomatologia.

Nella foto: come vanno imposte le mani – senza eccessiva pressione – sul corpo del paziente/allievo

Franco Cortese   – Notizie in un click