Lombardia super star nel cinema: Ciak si gira nelle città

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Da “Lumière en Italie” dei Fratelli Lumière a “Miracolo a Milano” di De Sica. Da “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti al secondo episodio di “Star Wars” di Lucas e “Ocean’s Twelve” di Soderbergh.
Non solo la metropoli e i grandi centri storici, ma anche i piccoli paesi, i laghi e le montagne sono stati utilizzati come set cinematografico. Meravigliose ville e suite di grandi hotel ma anche le rive dei fiumi e la campagna lombarda sono state negli anni location di famosi film: “Novecento”, “LadyHacke”, “La Febbre”, per non dimenticare l’inseguimento di 007 sotto le gallerie scavate nella montagna che costeggia il Garda che apre il film “Quantum of Solace”.
Sono circa un migliaio le pellicole che fanno della Lombardia una super star del cinema.
Nella nostra Regione ci si arriva in auto come Al Pacino e Marthe Keller in “Un attimo, una vita”, in treno come Totò e Peppino (celebre è la scena del loro arrivo in Stazione Centrale alla ricerca del nipote) o in aereo come Naomi Watts e Clive Owen in “The International” di Tom Tykwer.
Milano – Di fronte al Duomo è stato girata una delle prime pellicole della storia, “Place du Dome à Milan avec le monument à Victor Emmanuel” dei Fratelli Lumière. Viene scambiato per il Municipio dai due celebri comici protagonisti di “Totò, Peppino e la…malafemmina” mentre nel film “Miracolo a Milano” di Vittorio de Sica, Totò e Lolotta volano con le loro scope più alti della Madonnina. Alain Delon e Annie Girardot passeggiano tra le guglie del Duomo in “Rocco e i suoi Fratelli” e sempre il tetto della cattedrale è protagonista in “Che bella giornata” interpretato da Checco Zalone.
La Torre Velasca fa da sfondo al film “Il Vedovo” di Dino Risi con Alberto Sordi e Franca Valeri e dai Navigli partono per un tour milanese Marcello Mastroianni e Sophia Loren in “Ieri, oggi e domani” di De Sica, mentre gli sposini de “L’albero degli Zoccoli” di Ermanno Olmi navigano su un battello turistico che li porterà a Robecco e Castelletto di Cuggiono.
Anche la Stazione Centrale spadroneggia nelle pellicole a partire dagli anni 50. Piazza Duca d’Aosta, l’Hotel Gallia e Palazzo Pirelli vengono scelti come location per girare il thriller politico “The International”, che racconta una storia di omicidi, guerre e corruzione che ruota attorno a una grande banca transnazionale.
I quartieri Porta Nuova e Isola (nel film ancora erano in costruzione le nuove torri della stazione Garibaldi, piazza Gae Aulenti, il “Bosco verticale” e Palazzo Lombardia) li vediamo ne “Il mio domani” della regista milanese Marina Spada. Allo Stadio di San Siro vengono girate alcune scene del celebre film di Carlo Vanzina “Eccezzziunale veramente” che porta sul grande schermo la periferia nord ovest di Milano e fa conoscere al grande pubblico Diego Abbantantuono, che qualche anno più tardi, nei Giardini Indro Montanelli in Porta Venezia – in “Marrakech Express” di Gabriele Salvatores – deciderà insieme ad alcuni amici di partire per il Marocco. La sceneggiatura del film giunse finalista al Premio Solinas nel 1987.
All’Hotel Principe di Savoia, poco distante dalla Stazione, in Piazza della Repubblica, alloggiano i protagonisti di “Somewhere” di Sophia Coppola; in “Rataplan”, nel 1979, Maurizio Nichetti, all’esordio nella regia di un lungometraggio, rende protagonista il Monte Stella, “montagnetta” costruita con le macerie delle case bombardate nella Seconda Guerra mondiale.
Palazzo Pirelli appare ne “La vita agra” di Carlo Lizzani e ne “La notte” di Michelangelo Antonioni, che si apre con una ripresa di Milano specchiata nelle vetrate del grattacielo, oggi sede del Consiglio regionale.
Set cinematografico sono diventati anche l’Idroscalo in “Ho fatto splash” di Maurizio Nichetti e il centro balneare Scarioni in “Boccaccio ’70”, film in quattro episodi diretti da Vittorio De Sica, Federico Fellini, Mario Monicelli e Luchino Visconti.
Di scorci milanesi è ricco anche il film “Chiedimi se sono felice” di Aldo, Giovanni e Giacomo, dove si riconoscono Piazza Cinque Giornate, Zona Garibaldi e Piazza Mercanti nell’esilarante partita di basket con alcuni vigili in pieno centro storico. Inno al capoluogo lombardo è la prima parte di “Made in Milan”, cortometraggio di Martin Scorsese dedicato allo stilista Giorgio Armani. E proprio le sfilate di primavera milanesi sono protagoniste nel 1995 per il film “Catwalk” di Robert Leacock, che segue la top model Christy Turlington.
Parlando di Milano non si può, infine, non citare – nei 500 anni dalla morte di Leonardo – il documentario a lui dedicato firmato da Salvatore Nocita dove Philippe Leroy ci guida nei luoghi amati dall’artista: il Castello Sforzesco, il Cenacolo, la Biblioteca Ambrosiana, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e il fiume Adda: “Leonardo, chi?”.
Monza – A Villa Reale e Villa Litta Bolognini Modigliani, poco distante, sono stati girati rispettivamente “Mani di velluto”, dove un quarantenne Adriano Celentano cade in vespa nella fontana, e il “Giardino dei Finzi Contini” di De Sica che vinse nel 1972 l’Oscar come miglior film straniero.
Anche l’Autodromo ha una consolidata tradizione cinematografica. Fu tra i set di “Grand Prix” nel 1966 e negli stessi anni Marcello Mastroianni collauda auto da corsa in “Amanti” di Vittorio De Sica.
Varese – Tra Corso Matteotti e Piazza della Repubblica Paolo Virzì girò alcune scene de “Il Capitale umano” e di nuovo l’autore de “Il ragazzo della via Gluck” portò la macchina da presa a Villa della Porta Bozzolo di Casalzuigno per “Yuppi Du” da lui diretto, prodotto, musicato e interprtato insieme a Charlotte Rampling.
Dedicato al caso realmente accaduto di una baby sitter, accusata di aver scatenato incendi nelle case delle famiglie per cui aveva lavorato, è nel 2001 “Superstition” che porta sul grande schermo il Sacro Monte, dove il protagonista (Mark Strong) sale per cercare le informazioni necessarie a scagionare la donna (Sienna Guillory) e Villa Panza che il regista Kenneth Hope trasforma in Tribunale con il salone a fare da aula del processo. Al Poggio di Casciago, oasi verde immersa nel Campo dei Fiori, abitano Giancarlo Giannini e l’amante, Valeria Golino, in “Come due coccodrilli” del regista varesino Giacomo Campiotti.
Bergamo– La città alta viene scelta da Gianni Amelio per il suo “Colpire al cuore”, da Steno per “La Poliziotta” e da Franco Giraldi per “Cuori solitari”. Al Teatro Donizzetti il cartoonist Bruno Bozzetto ambienta nel 1976 l’esibizione della surreale orchestra di vecchiette per il cortometraggio “Allegro non troppo” ispirato a Fantasia di Walt Disney. Giulietta Masina e Valentina Cortese salgono lo scalone del Gran Hotel di San Pellegrino Terme, nel cuore della Valle Brembana, in una scena di “Giulietta degli spiriti” e sempre in questo albergo, nel 1978, Risi dirige Ornella Muti, Ugo Tognazzi e Mario del Monaco in “Primo Amore”.
Affresco della bassa bergamasca e bresciana è “L’Albero degli Zoccoli” di Ermanno Olmi dove il set principale è Cascina Roggia Sale a Palosco ma le riprese esterne vengono realizzate nelle bresciane Pontoglio e Dello. In una fattora bergamasca è Anita Ekberg nell’episodio “L’incastro” del film “Bianco, rosso, giallo, rosa” di Massimo Mida, che in esterna gira a Barzizza, frazione nel comune bergamasco Gandino.
Brescia – Il centro storico della “Leonessa d’Italia” è stato set per “Allonsanfàn”: i fratelli Taviani utilizzano il cortile del Broletto e il Ridotto del Teatro Grande. “Il magnifico cornuto” di Antonio Pietrangeli, con Ugo Tognazzi e Claudia Cardinale, è girato tra le strade, i negozi e le piazze della città. Le piazze di Brescia vengono utilizzate anche per alcune scene di “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, storia di migranti curata da Marco Tullio Giordana.
Lina Wertmüller scelse infine i vigneti della Franciacorta per dirigere Giancarlo Giannini e Sophia Loren nel film destinato al piccolo schermo “Francesca e Nunziata”.