Luigi de Magistris: “I numeri di De Luca sono buoni per il Lotto”

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Sindaco Luigi de Magistris, lei ha detto che non ha i dati sul contagio a Napoli, imputandolo a De Luca. Ci spieghi questa storia, perché l’affermazione è grave.

Esatto, sa cosa è grave? Che a distanza di sette mesi dall’inizio della pandemia, non abbiamo dati puntuali. Mi spiego: noi abbiamo ogni giorno il numero totale dei contagiati, dei deceduti, dei guariti, di quelli in terapia intensiva. Ma adesso servirebbero quelli elaborati, quartiere per quartiere, per area, per mercati, per mettere in campo azioni territoriali mirate e per svolgere attività di controllo e prevenzioni, visto che le Asl non riescono a stare dietro ai contatti diretti.

E questo compito spetterebbe, secondo lei, all’Unità di crisi della regione.

E qui c’è una seconda questione di pari gravità: nonostante io abbia più volte chiesto di stare nell’unità di crisi, la figura del sindaco di Napoli e della città metropolitana non ne fa parte.

Sta dicendo che De Luca l’ha esclusa per ragioni politiche, capisco bene il senso della sua accusa?

Suppongo di sì, mi limito a constatare che è grave. Ricordo che c’è anche un dato normativo, visto che il sindaco è il responsabile della sanità dei propri concittadini. È un’esclusione grave dal punto di vista istituzionale e miope dal punto di vista politico, perché potrebbe portare al tavolo istanze dal basso e aiutare a rendere convincenti atti che calano dall’alto.

Cioè c’è un conflitto, una non collaborazione tra governatore e sindaco, in piena emergenza sanitaria. Comune e regione non dialogano.

Le racconto un episodio: nei primi giorni della pandemia convocai un tavolo con medici, operatori del settore, virologi. Il direttore della Asl non venne. E sa perché? Perché aveva avuto disposizioni di non partecipare. Quello che non capisce De Luca è che se abbiamo una speranza di salvarci è governare insieme.