L’usura al tempo del Coronavirus

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L’emergenza pandemia sta sconvolgendo le regole ordinarie su cui marcia l’economia nazionale e globale. Crollano le Borse. Le attività sono in gran parte ferme. Molte piccole e medie imprese falliranno per mancanza di liquidità. Fasce crescenti della popolazione si trovano già senza reddito e con problemi di disoccupazione e di carenza alimentare. Il Governo sta correndo ai ripari per sostenere le famiglie e le imprese e ha stanziato cospicui fondi da erogare a chi ne abbia bisogno. Se la crisi si prolunga, tuttavia, non saranno sufficienti. E qui, è quasi una certezza, entrerà in campo la criminalità organizzata attivando il proprio welfare illegale. Essa dispone d’ingentissime risorse finanziarie che, probabilmente, saranno impiegate per coinvolgere/reclutare vasti settori di cittadinanza privi di sicurezza e di reddito. L’usura sarà certamente un formidabile strumento di questo processo d’intossicazione sociale. I piccoli imprenditori, gli artigiani, i negozianti, si rivolgeranno certamente agli strozzini per avere qualche soldo in tasca e andare avanti per un po’. Ma che prezzo dovranno pagare? Nel frattempo, in attesa dei tempi peggiori, a ricordarci l’entità della minaccia alla legalità derivante dall’usura, arriva la Relazione annuale 2019 del Commissario Straordinario (disponibile online https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/interno_pagine_bianche.pdf) che fa il punto sullo stato dell’arte del fenomeno prima di Covid-19.

«L’usura oggi è più ambigua e sfuggente. Si confonde con l’estorsione più o meno esplicita in una metamorfosi continua. Mille facce, cambiano di continuo. Così moltiplica a dismisura la sua potenza. E ottiene molto più spesso disponibilità e accoglienza. Oggi trova il terreno fertile e sconfinato della crisi economica». E’ il commento reso al Sole 24Ore dal prefetto Annapaola Porzio. «Lo schema è già collaudato – aggiunge – L’imprenditore criminale avvicina quello normale. Non deve neanche dichiararsi nella sua genetica mafiosa. Ma persuadere la vittima, non è difficile, di essere un’occasione imperdibile di sostegno, di ossigeno finanziario, di salvataggio. Una trappola micidiale».

Parole precise e illuminanti che sintetizzano il contenuto in poche battute. Relazione che, comunque, va letta per intero, poiché fornisce il quadro delle attività e dei risultati dell’azione di contrasto al fenomeno, seguito da un approfondimento che evidenzia spunti critici e propositivi per assicurare, anche in prospettiva, la massima efficienza interdittiva della prassi criminale degli strozzini. Il sistema previsto dal legislatore – spiega il rapporto – ha una natura complessa che mette a disposizione delle vittime gli strumenti per favorire sia l’emersione dei reati, sia il reinserimento nel tessuto produttivo di chi si rivolge al Fondo di Solidarietà e la riconduzione delle attività imprenditoriali aggredite dalla criminalità nell’alveo dell’economia legale. Estorsione e usura costituiscono, infatti, “reati sentinella” della presenza della criminalità organizzata e del controllo mafioso sul territorio, fenomeni che non fanno registrare cali significativi e che, anzi, si prevedono in incremento a causa dell’emergenza Coronavirus.
Il sistema di supporto alle vittime di estorsione e di usura, che vede i suoi perni nell’Ufficio del Commissario Straordinario e nel Fondo di solidarietà, deve quindi essere in grado di fornire una risposta tempestiva, che possa tradursi anche nell’incoraggiamento a percorrere fino in fondo la strada della legalità, nella consapevolezza che “chi denuncia sceglie di vivere”.

Nel 2019 è stato dunque grande l’impegno per contrarre al massimo i tempi istruttori – sottolinea la Relazione – per rendere sempre più tempestiva ed efficace l’erogazione dei benefici economici previsti dalle leggi. L’obiettivo di efficienza potrà essere raggiunto con la reingegnerizzazione della piattaforma informatica attualmente in uso al Comitato di solidarietà e alle prefetture, secondo un progetto avviato quest’anno avvalendosi della possibilità di utilizzare i fondi del PON “Legalità 2014­2020”. L’auspicio è che a questi importanti strumenti se ne aggiungano altri più potenti in grado di rendere l’azione complessiva di contrasto all’usura e ai comportamenti estorsivi adeguata e all’altezza della nuova drammatica situazione che si è prodotta nel Paese per l’inaspettata irruzione di Covid-19, ospite deleterio che non volevamo accogliere.