L’utilità della punteggiatura

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Faccio sempre molta attenzione alla punteggiatura, sia quando leggo sia quando scrivo. Tempo fa non sapevo come fare per produrre in un testo la “È”, cioè la “e” accentata maiuscola, e mi arrangiavo utilizzando l’apostrofo, ma non era corretto

Anche per indicare la moltiplicazione, una volta utilizzavo la “x” minuscola, ma esiste proprio il segno di operazione, cioè “×”. Certo, quando usavamo la macchina per scrivere ci si doveva arrangiare in qualche modo con i pochi caratteri a disposizione, e per scrivere le cifre 0 e 1 si usavano la “O” maiuscola e la “l” di libro minuscola, ma ora con il computer ci sono tecniche anche veloci per utilizzare tutti i simboli che ci servono.

Ci sono poi regole che regolano la punteggiatura, e che devono venir rispettate; per esempio quando si usa l’apostrofo, non si lascia lo spazio né prima né dopo l’apostrofo. Soprattutto in enigmistica si devono rispettare e far rispettare queste regole, perché il solutore si aggrappa anche ai segni di punteggiatura per arrivare alla soluzione.

Ecco perché in una recente Settimana Enigmistica, il numero 4705, a pagina 17 mi ha incuriosito un rebus con un diagramma strano. Intanto chiarisco che con “diagramma” indichiamo i numerini scritti in alto che ci dicono di quante lettere sono formate le singole parole della soluzione; ad esempio la frase augurare un sereno Natale verrà indicata con 8 2 6 6, mentre la frase cenone dell’ultimo dell’anno verrà indicata 6 4’6 4’4. Notiamo quindi che gli apostrofi vengono indicati nel diagramma.

Vengono indicati anche trattini, virgolette e altri segni di punteggiatura, ma non gli accenti, in quanto sono incorporati nella lettera che li contiene. Avremo allora la frase tratta Verona-Mestre indicata 6 6-6, leggere “Guerra e Pace” indicata 7 “6 1 4”, visitare Roma, Napoli e Palermo indicata 8 4, 6 1 7 e così via.

Vediamo allora adesso il diagramma che ha attirato la mia attenzione: 3 ‘5 5 8. La curiosità è che c’è uno spazio prima dell’apostrofo. Ho subito cercato di risolver quel rebus, per svelare l’arcano. Alla fine l’ho spuntata, e ho capito che ‘5 indicava la ‘nduja, il piccante insaccato calabrese.

Ecco quindi, soprattutto per un enigmista, l’importanza della corretta punteggiatura: non avendo la possibilità di leggere una frase, anche un piccolo segno di interpunzione ci può dare indicazioni sulle parole da usare per riuscire a ricostruire un testo. Chissà se Jean François Champollion nel 1822, quando ha decifrato la Stele di Rosetta, aveva una punteggiatura corretta, per riuscire nel suo intento.

Giorgio Dendi