M5s, Salvatore: “Statuto vieta alleanza con Pd alle Regionali”

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GENOVA – Il M5s in base al regolamento delle ‘regionarie’ non puo’ allearsi con partiti alle elezioni regionali. Lo evidenzia la capogruppo M5s in Consiglio regionale e al momento candidata presidente della Regione, dopo aver vinto le ‘regionarie’ online, Alice Salvatore riferendosi in particolare ad una possibile alleanza con il Pd.

Salvatore spazza i dubbi e riscrive nero su bianco in un post su Facebook il regolamento interno del partito: “Le regole delle regionali per il 2020 parlano molto chiaro: c’è un comma, che specifica come dopo l’elezione tramite voto online del candidato presidente, il capo politico si riservi di valutare altre possibili strade sia per proporre un candidato presidente diverso da quello scelto dagli iscritti, sia per una possibile alleanza con liste civiche: ‘no’ con partiti”.

Appena domenica scorsa i parlamentari liguri insieme ai consiglieri locali e agli iscritti si sono riuniti a Genova per decidere la questione legata alla possibilità di aprire la corsa per le regionali a un candidato civico capace di attrarre altre liste e partiti. L’obiettivo, senza troppi giri di parole è portare avanti un profilo capace di ottenere il seguito anche del partito democratico in modo da contrastare insieme la corsa alla poltrona di De Ferrari da parte del gpvernatore uscente Giovanni Toti già lanciato verso il voto della primavera. Alla fine dell’incontro è emerse la volontà di affidarsi alla base con un voto ad hoc da proporre agli iscritti attraverso la piattaforma Rousseau

Ma la capogruppo in Regione Salvatore entra sull’argomento e spiazza la decisione presa, ricacciando indietro l’idea di arrivare a una allenza col Partito democratico. “Chi oggi pensa che chiedendo il voto sulla piattaforma Rousseau ottemperi al regolamento previsto per le ‘regionarie’, sta sbagliando. Non è così. Chi propone di fare il voto su Rousseau immaginando che sia per una scelta per una possibile apertura all’alleanza elettorale che includa al suo interno anche il Pd, propone qualcosa di assolutamente non previsto dal regolamento delle ‘regionarie’, – sottolinea Salvatore – non previsto dal nostro Statuto, dalla nostra linea politica, dai nostri principi e da quelle che sono da sempre le posizioni del M5s”.

Una questione a cui ora sono chiamati a trovare una soluzione il reggente politico del M5s Vito Crimi e il ‘facilitatore’ in vista delle regionali, l’ex ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli. Chi invece ha espresso la volontà di arrivare alla scelta attraverso Rousseau c’è ad esempio il senatore Mattia Crucioli che però ha manifestato dubbi sul fatto che si arrivi veramente a una scelta condivisa con la base del Movimento

La capogruppo individuata proprio dalla votazione sulla piattaforma Rousseau come figura chiamata alla corsa per il ruolo di presidente della Regione per il M5s cerca di chiarire la situazione che il regolamemto interno ai Cinque Stelle di fatto prevde: “In questi casi allora cosa succede? Certamente è possibile provare a richiedere al capo politico una votazione che vada al di là delle regole, al di là dello Statuto e quant’altro, ma in questi casi significa che si va in deroga a quanto previsto, allora la votazione – al contrario di quanto previsto nel regolamento per le regionali – non sarebbe più circoscritta alla sola Regione di appartenenza, ma sarebbe estesa a tutti gli iscritti del M5s, sarebbe cioè una votazione nazionale data la sua eccezionalita’”, conclude Salvatore.