Madri detenute con minori in carcere, la brutta storia di fine anno dell’ICAM che non c’è

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La Consigliera Donella Verdi aveva chiesto conto, a fine della consiliatura precedente, di quella che aveva chiamato una “storia infinita”. L’Istituto a Custodia Attenuta per Madri detenute (ICAM) dovrebbe infatti anche servire per evitare alla polizia penitenziaria e agli operatori l’angosciante situazione di ritrovarsi dentro Sollicciano a dover gestire l’inaccettabile situazione di bambine e bambini di pochi mesi, in braccio alle loro madri.

Durante la delegazione del 24 dicembre sono quattro i minori trovati dentro al cosiddetto “asilo nido” dell’istituto penitenziario.

Una condizione inaccettabile, soprattutto perché già nel 2010 Regione Toscane e Madonnina del Grappa avevano individuato un edificio in cui realizzare l’ICAM (in via Pietro Fanfani).

Una situazione surreale, con cronoprogrammi esposti all’interno del Consiglio comunale di Firenze in cui i lavori venivano ipotizzati come conclusi entro il 2016 prima e il 2017 poi. Siamo alle soglie del 2020 e nulla pare essersi smosso.

Nel frattempo Sollicciano continua a “ospitare” bambini e bambine di pochi mesi.

Abbiamo depositato questa mattina una nuova interrogazione, sperando di ottenere delle risposte, data l’emergenza e la serietà del problema

✍️ Antonella Bundu, Dmitrij Palagi