Mattarella e la sicurezza sul lavoro: “Obiettivo zero morti per imprese e sindacati”

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato al Quirinale in occasione del Primo Maggio sottolineando “l’inaccettabilità, soprattutto per i giovani, di dover associare la prospettiva del lavoro con la dimensione della morte”.

Secondo il Capo dello Stato “vanno incentivate le esperienze e le buone pratiche che si propongono la stipula di protocolli tra imprese e sindacati con l’obiettivo zero morti”. Contro quello che Mattarella ha definito un “flagello che sconvolge troppe famiglie” serve un vero “patto istituzionale”.
“Un patto per combattere il flagello” – Il capo dello Stato ha parlato proprio della necessità di arginare incidenti e morti sul lavoro. “La sicurezza sula lavoro e l’integrità della persona è parte essenziale del nostro patto costituzionale” e “vorremmo che intorno a questa necessità si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l’impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta un’umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti”, ha detto.

Costo ripresa non può essere pagato in incidenti su lavoro” – “Eravamo avviati a uscire dalla crisi indotta dalla pandemia con risultati di crescita che si erano rivelati nel 2021 particolarmente lusinghieri”, spiega il presidente della Repubblica pur non dimenticando le attuali difficoltà legate alle “conseguenze nefaste” della guerra. “Con l’economia e l’occupazione in crescita – riprende Mattarella – parallelamente sono aumentati però i rischi di infortuni per i lavoratori impegnati. Ce lo ricorda l’Inail”. Poi, il monito: “Il costo della ripresa non può essere pagato in termini di infortuni sul lavoro”.

Tragedie insopportabili – “Ogni incidente ha un costo: umano anzitutto, morale, sociale, economico. Supera di gran lunga quello di ogni attività di prevenzione e tutela. La caduta mortale di Fabio Palotti nel vano di un ascensore, a Roma, la morte di Rosario Frisina a Gorgonzola, sono solo le ultime tragedie di una insopportabile catena che dobbiamo registrare con dolore e amarezza”.