Matteo Ricci: “Ok al Patto per l’Italia ma attenti: manca velocità al Recovery”

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Presidente Matteo Ricci, ieri Draghi e Bonomi hanno lanciato un Patto per l’Italia per rendere la crescita economica italiana permanente e non effimera.

Lo accoglie? E se sì, che ruolo dovranno avere gli enti locali?

Sicuramente lo accolgo, il Patto va nel senso giusto. Oggi nel paese vedo nel paese un grande fermento, c’è tanta voglia di rimettersi in moto, i dati ci raccontano di una fase di crescita che mai come oggi va sostenuta e coltivata. E gli enti locali non possono che essere protagonisti del patto lanciato da Draghi e Bonomi. Lo sono inevitabilmente, visto il ruolo importante che hanno per la coesione sociale ma anche per gli investimenti.

Matteo Ricci è presidente di Ali, la Lega delle autonomie locali, nonché sindaco di Pesaro e responsabile per gli enti locali del Pd. Proprio in questi giorni è a Roma per lanciare il Festival delle Città, che si terrà nella Capitale i prossimi 28-29-30 settembre, la kermesse annuale in cui sindaci e amministratori locali si confrontano con la politica nazionale.

Ci spieghi meglio quanto gli enti locali sono importanti per l’attuazione del Recovery Plan.

Le dico solo un dato: il 60-70% dei progetti del Pnrr passa per i Comuni italiani. Se devi ad esempio costruire asili, scuole, piste ciclabili oppure se devi fare efficientamento energetico degli edifici pubblici, devi passare per forza dai Comuni. Non si scappa.

Quindi gli enti locali dovrebbero essere maggiormente coinvolti nelle scelte del governo centrale?

Guardi, siamo riusciti a far entrare nella cabina di regia del Recovery il presidente dell’ Anci (l’associazione dei comuni italiani, ndr) e dell’Upi (l’unione delle province italiane, ndr). Però non basta. Siamo infatti molto preoccupati proprio in chiave Pnrr. Manca la velocità. Anche qui le do qualche numero: ci sono ancora 548 decreti attuativi in standby; e sui 51 obiettivi da centrare entro il 2021 secondo il Recovery per ora solo 13 sono stati raggiunti. Se continuiamo con questa velocità di crociera non ce la facciamo