Matteo Salvini continua a parlare a sproposito

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Preso da una sorta di sindrome compulsiva da banchetto, dopo aver annunciato di voler raccogliere un milione di firme per il referendum sulla legge elettorale (siamo certi che la gente non parli d’altro al bar…) adesso vuole raccogliere centomila firme contro la sindaca Virginia Raggi.

Bah! Certo Salvini sarà ancora scottato per aver perso governo, ministeri, potere, però quanto a disonestà intellettuale non ha rivali.

È stato lui a non volere la norma per sgravare la Capitale dal debito, il cosiddetto Salva Roma su cui tutti (persino FdI) erano d’accordo. È stato lui a non voler mai affrontare il tema di Roma Capitale pur chiedendo l’autonomia per le Regioni governate dalla Lega. Era sempre lui ad andare in giro in passato con le magliette e le felpe con scritto “Roma ladrona” che oggi ha riposto nell’armadio per convenienza elettorale.

Londra per gestire e smaltire i rifiuti ha decine di impianti di ogni tipo, Roma non arriva a un terzo. Tutto il mondo investe nel riciclo e nel riuso e nell’economia circolare, in Italia si è fatto pochissimo. Pensare di smaltire l’immondizia di una città di tre milioni di abitanti senza strumenti è impensabile. L’Ama si occupa della raccolta, lo smaltimento è altra cosa. E se i rifiuti non vengono smaltiti non se ne possono raccogliere altri e così i cassonetti sono stracolmi.

Il tema quindi è non lasciare sola Roma e la Raggi nel gestire problemi complessi che vanno affrontati anche col governo e con la Regione, con spirito di sincera collaborazione reciproca e mettendo da parte le contrapposizioni politiche.

Lo capirebbe anche un bambino. Per Salvini evidentemente è troppo difficile.

Il leader leghista quindi la pianti di farci la morale su tutto e di dirsi da solo che lui è bravo, buono e vincerà.
La realtà è ben diversa. Salvini pensi piuttosto ai suoi sindaci, ai suoi dirigenti locali romani e laziali… I problemi di Roma – dai rifiuti ai poteri legislativi e all’autonomia fiscale – si risolvono con la politica non con l’esercito.