Mercato del Credito in consolidamento

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Periodo di stabilità per il mercato delle obbligazioni societarie, siano esse IG o HY

In una settimana tradizionalmente caratterizzata dai bassi volumi pre-festivi durante la quale il mercato primario tende a ridimensionarsi notevolmente per le poche nuove emissioni e anche il mercato secondario rallenta considerevolmente nel volume degli scambi, gli spread hanno continuato marginalmente a stringere.

Le nuove emissioni, come da aspettativa, si sono fortemente ridimensionate con volumi che sono stati circa metà della norma (poco più di 20 miliardi di euro). L’appetito per il rischio, però, non si è ridimensionato con la forte presenza di emittenti High Yield controbilanciata da una discreta varietà degli emittenti in campo Investment Grade sia Corporate di Finanziari, a sottolineare la capacità del mercato di assorbire una rosa variegata di emittenti.

Il mix di necessità degli emittenti di rifinanziarsi da un lato e l’attitudine del mercato di assorbire la nuova carta emessa dall’altro fa riflettere su come sia cambiata nel tempo la conformazione del mercato.

Gli ultimi 10 anni di tassi bassi/zero/negativi ha permesso alla stragrande maggioranza degli emittenti di ottimizzare la propria struttura finanziaria allungando mediamente i debiti a un costo molto limitato.

Abbiamo infatti assistito a una discreta revisione al rialzo del merito di credito soprattutto all’interno dell’universo Investment Grade dove, a fronte dei numerosi upgrade effettuati dalle agenzie di rating, in questo momento la popolosità maggiore si è spostata dalla BBB alla singola A.

In prospettiva, per cui, l’investimento in obbligazioni societarie appare ancora conveniente: tassi elevati con un merito di credito migliorato creano un sottofondo molto allettante per l’investitore finale, che viene ripagato correttamente per un livello di rischio incrementale marginale rappresentato dagli spread oggettivamente contenuti.