Micro imprese pronte alla ripresa ma senza personale da assumere

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Strutture in legno del Trentino Nella foto: lavoro artigianale del legno nella falegnameria Deflorian a Lago di Tesero Foto: Romano Magrone - Archivio ufficio stampa Pat anno 2005

Aaa personale cercasi”. Si leggeva tanti anni fa sui cartelli nelle università, nei cantieri. Oggi quell’offerta non incontra la domanda.

Lo fanno notare le piccole e medie imprese della Cna Città Metropolitana di Firenze che l’87 % non trovano personale. Il sondaggio partito prima dell’estate ha coinvolto 250 imprese, di queste solo il 13% è riuscita ad assumere e, ad oggi, ben l’87%, ribadisce la Cna di Firenze è ancora alla ricerca di candidati con profili professionali adeguati. Le offerte nel vuoto Il 45% delle offerte è a tempo indeterminato, il 41% determinato e il 14% in apprendistato offerte, a partire da settembre. Le offerte hanno riguardato tutti i settori nelle micro imprese a partire d’artigianato, con un 21% nell’impiantistica, del 16% delle costruzioni, del 12% della produzione, dell’11% dell’autoriparazione, del 9,5% di parrucchiere e estetiste e trasporti. Offerte cadute nel vuoto. Il motivo? Il 35% degli intervistati dichiara che i candidati non erano preparati per la mansione richiesta,il 27% non ha addirittura ricevuto candidature. Un 3% rimanda alla poca efficienza di Centri per l’impiego e agenzie interinali. Un altro 3% alla tipologia di mansioni offerte come operai, qualificati e specializzati, apprendisti e impiegati, si somma un altro 3% che con gli ammortizzatori sociali, come cassa integrazione e reddito di cittadinanza, renderebbero meno “attraente” il lavoro. I centri per l’impiego ”Le micro imprese – commenta Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Metropolitana – ancora una volta hanno retto ma adesso che pensano al rilancio s’imbattono in difficoltà che, principalmente, derivano dal divario tra la domanda e l’offerta formativa Non riescono a trovare personale qualificato e il ricorso ai centri per l’impiego è quasi inesistente. Sarà quindi necessario riorganizzare le strutture dedicate al collocamento e adattare i percorsi formativi alle esigenze del sistema produttivo, soprattutto di artigiani e piccole imprese”. Domanda e offerta non si incontrano Dalla indagine emerge infatti un quadro inquietante anche se non nuovo: il nostro Paese non ha un sistema in grado di coniugare domanda e offerta di lavoro. Tant’è che il 41,1% delle imprese ammette di cercare il personale prevalentemente tramite il cosiddetto passaparola.

Una quota quasi doppia rispetto a quella delle imprese che si rivolgono alle agenzie interinali e di ricerca/selezione del personale, che si ferma al 21,5%. Il 16,6% del campione si indirizza a scuole e/o a istituti di formazione. L’11% si affida ai mezzi di comunicazione specializzati. E appena il 3,8% ricorre ai centri per l’impiego. A riprova del fatto che il canale pubblico riesce solo per una esigua parte a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro