Migranti, ISMU: “In aumento il numero di vittime nel Mediterraneo”

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In occasione del 3 ottobre, Giornata della memoria e dell’accoglienza in cui si ricorda il naufragio al largo di Lampedusa

In cui persero la vita 368 migranti, fondazione ISMU fa presente che, nei primi nove mesi del 2021, 1.397 migranti hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo (in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020). In particolare il viaggio verso l’Italia si conferma il più pericoloso: è infatti sulla rotta del Mediterraneo Centrale che si è registrato il più elevato numero di morti e dispersi, pari a 1.118 dal 1° gennaio al 23 settembre 2021. Con oltre 45mila migranti sbarcati dal 1° gennaio al 28 settembre di quest’anno l’Italia ritorna a essere il principale paese del Mediterraneo in cui approdano i migranti che tentano di raggiungere l’Europa, il 94% in più rispetto allo stesso periodo del 2020.
Ma come ricordano i dati di IOM, i migranti morti e dispersi sono numerosi anche sulle altre rotte dell’immigrazione: a livello globale dal 1° gennaio al 23 settembre 2021 sono stati registrati 3.398 eventi fatali, con una diminuzione del 20% rispetto al 2020 – anno in cui la mobilità è stata limitata dalla pandemia COVID-19. A livello mondiale la rotta del Mediterraneo resta la più mortale, con il 41% di tutti i migranti morti e dispersi nel mondo nei primi nove mesi del 2021; seguita dagli eventi fatali avvenuti in Africa (31%) e in America (18%).