Milano, i buoni taxi finanziano il 50% della corsa

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Con il “Milleproproghe” del 30 dicembre il Governo ha messo a disposizione dei Comuni che ne facciano richiesta le risorse economiche per l’erogazione di buoni taxi a favore di alcune categorie di cittadini. Nei giorni scorsi la Giunta ha approvato la delibera per definirne l’utilizzo. Sono stati stanziati 3 milioni di euro da convertire in buoni taxi e NCC (auto pubblica a noleggio con conducente) utilizzabili fino al 30 giugno 2021; ogni buono copre il 50% del costo della singola corsa fino a un massimo di 20 euro a viaggio. Le finalità della misura varata rispondono alla necessità di fronteggiare l’emergenza sanitaria e le criticità derivanti dall’incremento del traffico in termini ambientali e di congestione dei passeggeri del trasporto pubblico; e consentono di potenziare l’utilizzo di una forma di trasporto alternativa come il servizio taxi e di noleggio con conducente, particolarmente colpito dalla crisi determinata dall’emergenza COVID-19.

Il Bonus Taxi 2021 fa tesoro della positiva esperienza acquisita dall’Amministrazione con l’erogazione del Bonus Taxi 2020, oltre 40mila buoni taxi utilizzati tra il 18 agosto e il 15 gennaio con numeri in crescita nel corso dei mesi. Il nuovo Bonus ha modalità di erogazione più semplici grazie all’utilizzo di un sistema di pagamento dato da una carta prepagata o una app e ad alcuni adeguamenti delle categorie aventi diritto, definite dal decreto “Milleproroghe”.

Rientrano nelle categorie che potranno beneficiare del Bonus Taxi 2021 i cittadini residenti a Milano con mobilità fisica ridotta, con patologie accertate. Possono beneficiare del bonus anche persone appartenenti a nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica, per esempio dove uno dei componenti svolge attività lavorative appartenenti a codici ATECO soggetti a limitazioni sul contenimento della diffusione del virus. Inoltre tutti i cittadini in stato di bisogno, con un ISEE pari o inferiore a 28.000 euro e persone disoccupate o in cassa integrazione.

Fonte: Comune di Milano