MOSE E ILVA: Il FALLIMENTO DELLA POLITICA ITALIANA

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Il Mose è un’opera pensata negli anni ’80 per proteggere Venezia dalle piene, i lavori sono iniziati nel 2003 e avrebbe dovuto essere pronto tre anni fa. Ad oggi, l’opera dovrebbe essere completa per almeno l’85%, ma come abbiamo visto, siamo ancora al punto di partenza. Le piogge di ieri hanno portato 187cm di piena, cosa che non accadeva dal 1966. La Basilica di Piazza San Marco è allagata e purtroppo, oltre ai danni inquantificabili, si registrano già due vittime.

Eppure parliamo di un investimento di 7 miliardi di soldi pubblici che avrebbe dovuto rivoluzionare una città, una meraviglia mondiale unica nel suo genere, che invece affonda insieme alle speranze dei veneti. A tutto questo vanno aggiunti 35 arresti, 100 indagati tra cui politici, imprenditori, ed esperti.

Tra le persone coinvolte dalle indagini c’è Giancarlo Galan, ex Presidente della Regione Veneto sostenuto da Lega e Forza Italia che ha patteggiato una pena di due anni e dieci mesi per un giro di mazzette e tangenti reinvestite poi in appartamenti di lusso e fabbricati industriali. Galan, lo ricordo, ha scontato parte della sua pena da Deputato nella scorsa legislatura fino a quando grazie al MoVimento 5 Stelle è stato fatto decadere dalla carica. E non è neanche il solo politico di centrodestra coinvolto. Altra condanna, questa volta a 4 anni, sempre per corruzione, è toccata al Ministro all’ambiente e alle infrastrutture Altero Matteoli dell’allora governo Berlusconi e sostenuto anche dalla Lega. Insomma lo stesso, identico, centrodestra che oggi si propone agli italiani come la panacea di tutti i mali, il “nuovo che avanza” al sapore di marciume.

C’è un filo rosso che lega Venezia e Taranto, così distanti e così apparentemente diverse. Entrambe rappresentano, infatti, il vero fallimento della politica italiana degli ultimi decenni, la mancanza di una seria programmazione industriale e infrastrutturale, la corruzione dilagante e l’omertà regnante che hanno reso questo Paese estremamente fragile. E la politica si è mostrata incapace di sbrogliare la matassa nella quale per incompetenza e malafede ci siamo impantanati.

La soluzione potrebbe essere quella di ripartire dal riconoscimento del fallimento, rimboccarci le maniche e cominciare a lavorare per dare al nostro Paese una visione. Oppure continuare ad accusare i 5 Stelle di tutti i mali.

Mi sembra la storia del malato grave a cui viene diagnosticata la pressione da stress dal medico che l’ha sempre avuto in cura. Intanto la malattia avanza e alla fine il malato muore.

Massima solidarietà a Venezia e ai veneziani.