Mps, la condanna di Profumo spinge a un aumento di capitale da 1,5 miliardi

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Un guaio dopo l’altro, che sommati danno il risultato di un futuro sempre più incerto, indecifrabile. La condanna di Alessandro Profumo e Alessandro Viola, ex presidente ed ex amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, sono l’ennesimo macigno sulla schiena dell’istituto, costretto a far fronte alle conseguenze della decisione del Tribunale di Milano, che ha deciso per sei anni di reclusione e una maxi-multa da 2,5 miliardi per entrambi. Preso atto della sentenza, il cda ha chiarito al termine dell’ultimo consiglio di aver modificato la classificazione da “possibile” a “probabile” in merito a una serie di cause che riguardano i fatti compresi nella decisione dei giudici.

Insomma, dal punto di vista legale i rischi non hanno fatto che aumentare e tanti dei procedimenti che coinvolgono Mps potrebbero vedere la banca soccombere. Per far fronte a tutto questo, si ragiona anche sull’ipotesi di un aumento di capitale, che potrebbe arrivare fino a 1,5 miliardi di euro di cui ben 1 miliardo a carico del Tesoro. La banca ha anche inviato una lettera agli ex vertici e all’ex presidente del collegio sindacale Salvatori, condannato anche lui a Milano, per bloccare i termini di prescrizione di eventuali richieste risarcitorie.
Mps, la condanna di Profumo spinge a un aumento di capitale da 1,5 miliardi

Numeri ufficiali, al momento, non sono stati forniti. L’ammontare degli accantonamenti da realizzare sulle cause legali resta un punto interrogativo. Di sicuro, però, le somme messe da parte finora, circa 1 miliardo, non sono considerate sufficienti a coprire i tanti rischi cui Mps andrà incontro. Il cda ha così finito per prendere tempo, consapevole della necessità di un rafforzamento patrimoniale. Bloomberg scrive a tal proposito di un incontro tra i vertici di Monte dei Paschi e il ministero dell’Economia per valutare le possibili soluzioni: tra queste, un aumento di capitale da aggiungere all’emissione di 700 milioni di Tier1, come richiesto dalla Bce per il via libera alle operazione di scorporo delle sofferenze cedute ad Amco.