Musica classica, Gianandrea Noseda torna nella sua Milano, alla Scala

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Gianandrea Noseda torna nella sua Milano, alla Scala. Una fama mondiale, costruita grazie al suo talento nel tempo, lo accompagna. Mentre un programma strepitosamente attuale attende il pubblico. La Stagione della Filarmonica della Scala riprende domani 26 febbraio con il concerto dell’orchestra ospite del 2024, la National Symphony Orchestra, in arrivo da Washington insieme con il suo direttore musicale Noseda.

Il pianista Seong-Jin Cho manca al Teatro alla Scala dal 2018, ed è solista nel Quarto Concerto di Ludwig van Beethoven, mentre in apertura Noseda dirige la prima esecuzione italiana di Wake Up!, nuova commissione al giovane compositore statunitense Carlos Simon. Nella seconda parte è in programma la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij Shostakovich.

Fondata nel 1931, la National Symphony Orchestra è tra le compagini più conosciute in tutti gli Stati Uniti, protagonista di centinaia di concerti e di uno dei più ampi programmi educativi del paese, inclusi i concerti gratuiti sul Colle del Campidoglio a Washington in occasione delle festività nazionali. Noseda è al suo settimo anno da direttore musicale, carica che prima di lui hanno ricoperto musicisti del calibro di Christoph Eschenbach, Mstislav Rostropovich e Antal Doráti. La commissione e l’esecuzione di nuova musica sono al cuore della sua attività.

Noseda è anche il nuovo General Musik Direktor dell’Opernhaus di Zurigo, dove è in programma il suo primo “Ring” wagneriano. Direttore Musicale del Festival di Tsinandali in Georgia dal 2019, Gianandrea Noseda è anche Direttore Ospite Principale della London Symphony Orchestra. Tra il 2007 e il 2018 è stato direttore musicale del Teatro Regio Torino, che ha portato a una nuova dimensione internazionale, caratterizzata da importanti tournée internazionali e da una imponente attività discografica. In riconoscimento della sua attività torinese, ha assunto la carica di direttore emerito della Filarmonica Teatro Regio Torino.

Carlos Simon – classe 1986 – è compositore in residenza al Kennedy Center di Washington ed è un ambasciatore culturale ricercato per la nuova musica a livello globale, portavoce della comunità nera e del nuovo pubblico. Nominato ai Grammy Awards nel 2023, è impegnato nella sensibilizzazione sociale e il suo lavoro affronta temi complessi come la migrazione, l’appartenenza e la comunità, in particolare facendo luce sulla tratta transatlantica degli schiavi, sull’epoca di Jim e Jane Crow e sull’ingiustizia che le persone di origine africana devono affrontare tutt’oggi. A proposito del nuovo brano Wake up! Concerto for Orchestra, Simon spiega: “Questo concerto è ispirato alla poesia Awake, Asleep, scritta dal poeta nepalese Rajendra Bhandari. Bhandari avverte del pericolo di essere inconsapevolmente addormentati in un mondo sociale, e di come tuttavia la veglia collettiva fornisca ‘un abbondante raccolto di pensieri’. Il mio obiettivo nello scrivere è di lasciare a chi ascolta la domanda: sto dormendo?”

D’altra parte con il suo stile unico, caustico, Shostakovich nasconde nella Quinta Sinfonia una potente chiamata a guardare la realtà. Luigi Di Fronzo nelle note di sala scrive: “Visto alla rovescia, Shostakovich fu lasciato in vita da un dittatore feroce, ma stupido: inconsapevole di quanto la dimensione epica e celebrativa di non poche partiture (anche per l’immane perorazione di molte sinfonie, in primo luogo la Decima) non fosse che un modo per denunciare il falso ottimismo di quegli anni. E in realtà non celava, nemmeno troppo in profondità, la tragedia dello stalinismo interpretata in modo spietato, grazie all’arma grottesca della satira e al ricorso allo humour corrosivo”.