Negazionisti, nazionalisti e anti-nazionalisti

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salvini

Dopo il “tira e molla” “apri e chiudi” di febbraio, marzo e aprile, dopo aver etichettato Conte come despota quando chiudeva come criminale quando non chiudeva, dopo una pandemia che ci è costata 35 mila vittime, ieri al Senato è andato in scena l’evento negazionista a cura di Matteo Salvini e compagnia cantante (è proprio il caso di dirlo).

Ora, considerando che, benché il periodo peggiore sia passato, ancora non ci siamo lasciati alle spalle il Covid; che ci sono Stati europei che attualmente sono in lockdown e altri che avevano riaperto e che ora sono costretti a richiudere tutto mentre l’Italia sta lentamente tornando alla normalità; che anche il NY Times ha elogiato il modo in cui il Governo italiano e l’Italia hanno fronteggiato la crisi sanitaria mi chiedo: che senso ha avuto la sceneggiata di ieri sera?

Probabilmente a far continuare la becera propaganda contro il Governo cattivo che non vuole fare lavorare gli italiani o peggio che il Governo, per tenersi le poltrone, importa il virus (lo ha detto pure lui, non bastasse l’intervento della Murelli alla Camera di qualche giorno fa).
Ma poi, il virus esiste se lo importano i migranti e non esiste se bisogna indossare la mascherina? infatti ieri al Senato erano tutti fieri di non indossarla.

Certo da chi si dice nazionalista sovranista e poi fa di tutto, in Italia ed in Europa, per indebolire la sua Nazione non ci si aspetta certo qualche picco di sagacia o un barlume di ragione, ma ancora più strano è che si prestino a tali speculazioni anche degli artisti, proprio coloro che dovrebbero invece sensibilizzare le persone a comportamenti più rispettosi della propria comunità e del bene pubblico e, al contempo, rispettare chi in questi mesi, e sono tanti, ha sofferto.

Vittoria Baldino